PARLARNE PRIMA?
Torno su fotovoltaico per dirvi che, giovedì scorso, il 27 maggio, il consiglio comunale ha approvato un regolamento per la costruzione degli impianti solari e fotovoltaici. Su sollecitazione del nostro gruppo “Villafranca Domani”, è stata prevista una fidejussione più alta per i grandi impianti che producono energia elettrica da rivendere all’Enel. La fidejussione serve per garantire al Comune che i privati eseguano le opere di tutela ambientale prescritte dal regolamento, compresa la piantumazione a verde per ridurre l’impatto visivo delle strutture. Anche noi abbiamo votato a favore del regolamento, ritenendo necessario dare delle regole in modo urgente alla materia. Abbiamo anche chiesto, senza avere risposte dall’amministrazione comunale, che il contenuto del provvedimento venga recepito all’interno delle norme del piano regolatore. E’ vero che variare il piano regolatore ha tempi lunghi. Però, nulla impedisce di portare le norme del regolamento approvato all’interno del piano. Avrebbero un peso ben maggiore e darebbero una maggiore garanzia futura.
Perché la giunta Cavalla ha voluto portare il regolamento in consiglio? Quello che vi avevo anticipato nell’articolo del 16 maggio si è rivelato giusto. Ci sono tre richieste di impianti fotovoltaici privati da posizione sul terreno: l’idea di saltare sull’ultimo treno per portarsi a casa i vantaggi economici degli incentivi statali prima della loro abolizione fa gola a tanti. Il primo impianto dovrebbe sorgere sul bivio tra la strada che sale a S. Grato e Valleaudana e dovrebbe occupare una superficie di circa 3900 metri quadrati. Gli altri due dovrebbero nascere a Scarassera, davanti al mulino Lisa, occupando una superficie complessiva di poco superiore ai 9 mila metri quadrati. Cavalla ha detto di non condividere questi posizionamenti ma di non poterci far nulla per mancanza di norme che diano poteri agli amministratori locali. Colpa della Regione che non ha dato indicazioni ma colpa anche della Provincia di Asti che non si sta pronunciando sul tema. Chissà, forse ad Asti c’è qualche amico del centro destra che ha interesse ad evitare programmazione e vincoli.
Il regolamento villafranchese nel suo complesso è buono. Merito, ritengo, in particolare dell’ufficio tecnico del municipio. Tuttavia, sarebbe stato utile avviare un confronto in consiglio comunale e con le associazioni ambientaliste locali almeno subito dopo la presentazione delle richieste dei 3 impianti, senza aspettare. Avremo avuto un po’ di tempo in più per esaminare nel dettaglio i provvedimenti da adottare, con la possibilità di concordarli e di una migliore definizione delle norme. Noi del gruppo “Villafranca Domani” abbiamo appreso la volontà di dare al Comune un regolamento con l’ordine del giorno del consiglio e avuto la bozza tre giorni prima della seduta: in tempi così stretti non si può fare molto.