NO ALLE FINTE ELEZIONI
Domenica 12 ottobre, tutti i Consiglieri Comunali dei 118 Comuni astigiani potranno votare il nuovo Presidente della Provincia d’Asti e il nuovo Consiglio Provinciale secondo le nuove norme che hanno trasformato le Province in enti di secondo grado. Noi non parteciperemo al voto. Perché?
1. Domenica sarà ratificata una lista di persone che non si sa bene cosa andrà a fare. Ancora oggi non sappiamo se questa lista delle “larghe intese” ha un programma condiviso. Non può essere definito un “programma” la generica e tardiva lettera di intenti resa nota dal futuro presidente appena ieri. La politica locale ha un progetto complessivo per il futuro di tutto il territorio, non solo della città di Asti?
2. Non condividiamo il metodo che ha portato all’individuazione della figura del presidente e dei consiglieri. Quasi 1300 amministratori sono chiamati a ratificare decisioni assunte da pochi che concentreranno ulteriore potere nelle mani di qualcuno. Perché non è stato voluto alcun dibattito trasparente e aperto a tutte le opinioni nei mesi scorsi? Perché una inutile votazione che non da alcun diritto di rappresentanza a chi la pensa diversamente? Dov’è la democrazia?
3. Poteva essere l’occasione per pensare sul serio ad una riorganizzazione degli Enti Locali della nostra Provincia. Cioè alla vera emergenza istituzionale del territorio astigiano, formato da Comuni tutti troppo piccoli e troppo deboli. Molti nostri amministratori non sembrano consapevoli di questo problema;
4. Non condividiamo la logica politica che ha portato il Governo a rendere le Province Enti di secondo grado, togliendo ai cittadini la possibilità di scegliere chi le deve governare. Questa non è l’abolizione delle province, tanto usata a livello mediatico, ma solo l’abolizione di un’elezione;
5. Non comprendiamo se la Provincia potrà fare qualcosa per la gravissima situazione economica in cui si trova l’ente;
6. Infine, pensiamo sia stato sbagliato chiedere al Sindaco di Asti di occupare anche la posizione di Presidente della Provincia. È la prima volta che un primo cittadino del capoluogo ricopre il ruolo di Presidente della Provincia. È possibile che tra gli altri 117 non ve ne fosse uno in grado di assumersi questa responsabilità? E’ una decisione che renderà inevitabilmente più deboli i territori rispetto al capoluogo, dando potere e peso nelle scelte ad un solo soggetto e a noi non piace l’uomo solo al comando.
Ringraziamo Paolo Lanfranco, sindaco di Valfenera e “rappresentante” della nostra zona nella futura amministrazione provinciale per aver voluto incontrare, sia pur all’ultimo momento, i semplici consiglieri comunali. La nostra non è una presa di posizione contro di lui e vogliamo credere alla sua buona fede.
Noi continueremo a lavorare per il nostro paese, per la Valtriversa e per la nostra provincia. Vogliamo affermare con atti concreti che si deve partire dai bisogni degli astigiani tutti per arrivare a scegliere gli uomini e le donne da mandare nelle istituzioni. È un errore cedere a quella politica che vuole solo soddisfare le ambizioni personali di pochi.
Ricordiamo che “Democrazia è partecipazione”, come cantava Gaber.
Paolo Volpe, Alfredo Castaldo, Lorenzo Salvadore, Umberto Russo (consiglieri comunali di “Villafranca Domani”), Giorgio Brosio (consigliere comunale di Cortandone)