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giovedì, 25 Aprile 2024

vivace dibattito in sala Virano con l’onorevole Fiorio

DOMANDE AL DEPUTATO

Venerdì 7 ottobre 2011, l’onorevole Massimo Fiorio si è confrontato con gli elettori durante un incontro organizzato dal nostro circolo Pd “Valtriversa – Domenico Tamietti”, in sala Virano.

CHI E’ MASSIMO FIORIO

Fiorio e’ stato sindaco di Calamandrana. Poi, nel 2006, e’ diventato deputato per il Partito Democratico. Attualmente, è segretario della commissione agricoltura. Secondo openpolis.it, sito specializzato nelle attività dei parlamentari, ha presentato 83 emendamenti in proprio e 632 firmati con altri deputati. Ha prodotto 14 interrogazioni in commissione e 26 ordini del giorno in assemblea. E’ stato presente in aula nel 90,36% delle votazioni. Per fare un paragone, l’onorevole Maria Teresa Armosino, presidente della Provincia, è stata presente solo per il 78% delle votazioni. Sebastiano Fogliato invece è stato leggermente più costante: presente per il 94,6% dei voti.

IL DIBATTITO

La serata del 7 ottobre voleva essere un confronto tra la politica della “casta”, di quelli che usano la politica per i privilegi propri o di particolari categorie di interessi, e la politica vera. Quella dove “siamo tutti noi”, come ha ben detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante sua recente visita a Napoli. Volevamo fare un esame della politica fatta di semplice volontariato, quell’impegno dove ci si rimette del proprio, senza nemmeno il rimborso spese, togliendo ore alla famiglia e trascurando le necessità personali. Ovviamente, la politica della “casta” c’è a tutti i livelli. Non solo in parlamento. Si può trovare in Regione o in Provincia, come nei piccoli paesi, dove si va in municipio per manipolare il piano regolatore o fare le proprie convenienze o quelle di qualche potere forte.

Già alcune altre volte Fiorio era venuto a Villafranca ma stavolta lo abbiamo messo davanti ad un pubblico che faceva domande senza soggezione. Trenta persone stabili e una decina che si sono avvicendate. In apertura, l’onorevole ha ben spiegato il voto di scambio con il quale la Lega ha salvato il ministro Romano dalla mozione di sfiducia (il ministro è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa): per avere in cambio la sanatoria delle multe sulle quote latte. Poi, il dibattito ha avuto pezzi di particolare vivacità quando da alcuni presenti è arrivata la richiesta che il Pd avesse un programma più orientato a sinistra. Il tutto unito alla considerazione di non comprendere le scelte dell’attuale momento, considerate poco chiare, poco incisive e aggravate da una mancanza di rapporto diretto con l’elettorato. Fiorio ha avuto difficoltà a rispondere e credo non abbia convinto fino in fondo i presenti. Non ha convinto la spiegazione sui compensi di un deputato, considerati da diversi sempre elevati anche se questo versa contributi al partito. Fiorio ha spiegato di aver speso, per le due campagne elettorali del 2006 e 2008, circa 100 mila euro complessivi, di considerarsi a tempo nella professione di parlamentare e di non sapere quale sarà il suo futuro lavorativo successivo avendo lasciato l’incarico che aveva come professore universitario. Nei commenti del dopo serata, è stata considerata confusa la spiegazione sull’attuale legge elettorale perché alcuni hanno ritenuto che Fiorio in realtà l’approvasse, con i suoi riferimenti all’utilità  della stessa per eleggere a deputato una persona che non ha elevati mezzi economici per pagarsi una campagna elettorale. Il paragone era quello con Giovanni Saracco, l’ex sindaco degli anni novanta: persona di sicuro non ricca, diventato senatore cercando i voti sul territorio, con pochi mezzi, tra le gente, con tanto impegno e coprendo un collegio elettorale ampio, con modesti appoggi dalle strutture del partito. Non sono mancati contrasti anche tra il pubblico: tra chi rimproverava al Pd di non avere un leader adeguato e chi riteneva piu’ importante la forza delle idee e pericolosa le tentazioni dell’uomo forte. Altra richiesta arrivata dalla sala: la necessità di schierarsi per un forte federalismo fiscale. L’onorevole ha poi sottolineato il problema di trovare meccanismi che favoriscano l’ingresso dei giovani nella politica.

Da parte mia, ho ringraziato Fiorio per aver avuto il coraggio di sottoporsi a domande a ruota libera, delle quali non conosceva nulla. L’onorevole sta tenendo in questo periodo diversi incontri pubblici e credo questo sia la dimostrazione proprio di una disponibilità al dialogo con gli elettori che va a suo merito. Preciso che le obiezioni del pubblico non erano rivolte alle scelte del deputato in sé ma alle azioni del partito nazionale.  Il tema della serata, “la politica siamo tutti noi”, non e’ stato sviluppato come volevamo. I tempi che si sono dilatati e la difficoltà di proiettare  alcuni filmati che avevamo preparato, per i problemi tecnici del mediocre impianto video della sala comunale, ci hanno impedito di rispettare il programma. Non importa. Riprenderemo l’idea piu’ avanti.

Come ho spiegato, e come ha evidenziato anche Alfredo Castaldo, un importante risultato e’ stato comunque raggiunto: portare un eletto davanti agli elettori per chiedergli conto e capire. Senza protezioni e senza fare propaganda. Questo è il principale controllo che la base può esercitare su un partito se vuole veramente contare qualcosa. Noi, nel nostro piccolo, lo abbiamo fatto già diverse volte e continuiamo a farlo. Gli altri no.

da sinistra, Massimo Fiorio e Alfredo Castaldo in un momento del dibattito
da sinistra, Massimo Fiorio e Alfredo Castaldo in un momento del dibattito

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