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mercoledì, 8 Maggio 2024

Villafranca: l’amministrazione comunale sceglie di far uscire il Comune dalla Valtriversa

NOI SIAMO PER L’UNIONE

L’amministrazione Cavalla – Guazzo ha scelto di far uscire Villafranca dalla Valtriversa. Già dallo scorso anno ne aveva la voglia matta. Nel 2012 si era fermata, con alcune divisioni interne. Nel consiglio comunale dello scorso 27 giugno, al contrario, ha voluto togliersi la soddisfazione e seguire Baldichieri che ha scelto di andarsene una quindicina di giorni fa. Il governo villafranchese ha proposto un’alternativa? Nulla. Tutto vago. In pratica, ci è stato detto: togliamoci dall’Unione, poi, se ci accontentano, torniamo. “Villafranca Domani”, in coerenza con il sostegno sempre espresso alla Valtriversa, ha votato contro. In questi ultimi mesi, abbiamo sentito più volte ripetere dalla maggioranza villafranchese il richiamo all’utilità dell’Unione. Guarda un po’, ci siamo detti, adesso la pensano come noi che per molto tempo siamo stati gli unici a credere nella Valtriversa. Ora, hanno fatto retromarcia.

La scelta di uscire dall’Unione Valtriversa getta sul nostro Comune una pesante responsabilità. Rischiamo di distruggere ogni idea di vera collaborazione tra tutti i paesi di questo territorio. Temo che ci vorranno anni per superare nei fatti la diffidenza che si verrà a creare tra i diversi municipi e, in particolare, verso il nostro paese. È stato perso tanto tempo, di cui pagheremo inevitabilmente il conto, e rischiamo di perderne altro.

Villafranca è sempre stato il punto di riferimento storico di questa zona della provincia. A Villafranca spettava il compito di promuovere l’Unione. Questo non si può fare mettendo sul tavolo, come hanno fatto Cavalla e i suoi cari, una tardiva proposta, che contiene alcuni elementi utili ma è senz’altro incompleta, con annessa minaccia di “recesso per autotutela”. Non si cerca un duraturo dialogo se si usa la strada del prendere o lasciare. Cavalla, Guazzo, Paolone danno la colpa agli altri paesi che non avrebbero voluto accordi. Noi ci chiediamo cosa è stato fatto in tutti questi anni, quando c’erano disponibilità economiche che avrebbero consentito di creare l’Unione forte, costruendo senza affanno i necessari investimenti e con il tempo utile per sperimentare. La risposta è semplice: nulla di realmente incisivo è stato fatto. E di questo sia l’amministrazione Padovani, di cui Cavalla era anonimo vicesindaco, sia l’attuale, portano una parte rilevante di colpa. L’amministrazione avrebbe voluto, come nel 2012, anche il nostro voto “per dare più forza” al peso della scelta villafranchese, tanto, ci hanno detto, anche voi siete critici su come è stata gestita l’Unione. Noi abbiamo detto no. Da anni crediamo serva aggregare i Comuni, non dividere. In Valtriversa andava fatto un lavoro diverso ma noi lo abbiamo sempre sostenuto. Troppo comodo dirci ora “condividete” l’uscita dall’Unione, con una situazione molto compromessa e con poco tempo a disposizione per rimettere insieme i cocci, quando prima si sono fatte scelte sbagliate, senza dare alcun ascolto alle nostre proposte. A decidere, nell’assemblea dei sindaci, c’erano loro. Non noi.

Dalla confusa discussione a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, dopo anni in cui le sorti dell’Unione sono state decise nel chiuso dell’assemblea dei sindaci senza alcun coinvolgimento del consiglio dell’Unione, non poteva uscire nulla di concreto. Bisogna costruire un progetto complessivo che sappia dare all’Unione obiettivi di spessore, nei quali i nostri cittadini possano riconoscersi. Non solo decidere la sede di lavoro di qualche impiegato. “Villafranca Domani” ha già presentato una proposta a settembre dello scorso anno. Ne presenteremo presto un’altra più dettagliata. Noi pensiamo ad una Valtriversa che sia una nuova entità civile, non sia una semplice aggregazione amministrativa. Vogliamo un territorio che si metta insieme e sia più forte. Che sia capace di condividere gli strumenti per politiche che abbiano una visione per il futuro della zona e a favore dei cittadini, non l’interesse particolare del singolo paese o, peggio, le beghe di amministratori comunali che non si sopportano. Nei momenti di difficoltà forti le comunità devono stare unite e unire le risorse, non dividersi. Divisi si è più deboli. Senza l’Unione, anche Villafranca, che è un paese piccolo tra paesi piccoli, conterà ancora meno.

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