GUARDARE AL FUTURO
I Comuni di Villafranca e Baldichieri cominciano a parlare di costituire tra loro una nuova Unione. L’idea è nata lunedì 17 novembre, durante una riunione congiunta dei due consigli comunali. In quella sede, noi come gruppo “Villafranca Domani”, ci siamo dichiarati favorevoli a procedere in tal senso senza indugi. Come ricorderete, Villafranca e Baldichieri, uscite dalla Valtriversa, avevano stipulato solo nel giugno scorso alcune convenzioni per gestire l’ufficio tecnico e l’ufficio ragioneria. Già allora noi avevamo fatto questa proposta, pur rimanendo convinti che la scelta corretta fosse rimanere nell’Unione Valtriversa. Perché questo cambio di obiettivo delle due amministrazioni comunali in così breve tempo? Gestire un ufficio in convenzione, vuol dire fare un contratto per affidarne il funzionamento a qualcuno (a Villafranca, l’ufficio tecnico congiunto dei due Comuni. A Baldichieri l’ufficio ragioneria). Fare l’Unione vuol dire creare un nuovo ente che assuma in modo completo la gestione dell’attività comunale. Una scelta fondamentale, che cambia il modo di lavorare. La stessa di quando eravamo nell’Unione Valtriversa. Seguendo lo spirito della legge nazionale, la Regione darà un incentivo economico solo alle Unioni e non alle convenzioni. Pochi giorni fa, la Regione ha approvato la prima versione dell’albo delle autonomie locali piemontesi, cioè di quelle aggregazioni che rispondono ai requisiti della legge e che la Regione stessa considererà i suoi interlocutori sul territorio. In tutta la provincia di Asti, l’unica unione riconosciuta da Torino, almeno per ora, è proprio la Valtriversa, che è stata capace di raggiungere nel 2014 questo buon risultato. Mi auguro che l’occasione di creare una nuova Unione tra Villafranca e Baldichieri venga usata bene. Che non sia una scelta da tenere “sulla carta”, tanto per portare a casa qualche soldo, perché sarebbe una storia già vista. La Valtriversa nacque con quell’obiettivo, quando i soldi messi a disposizione da Stato e Regione erano molti di più di oggi. Poi, tanti anni persi producendo poco di utile. Serve la maturazione culturale di capire che bisogna uscire dalla logica del campanile. Nell’astigiano siamo tutti piccoli paesi. Se rimaniamo divisi, nel nostro pezzettino di terra, rimaniamo deboli e condannati a sparire. Serve unirsi per essere più forti e condividere strutture, attrezzature, personale e risorse. Fare l’Unione non è solo un fatto amministrativo. Vuol dire creare una casa comune e pensare a politiche condivise di zona, non più solo comunali, per dare risposte ai problemi del territorio e dei cittadinii. Politiche che potranno dare priorità e sensibilità diverse a seconda di chi si troverà a governare nel tempo. Oggi serve la voglia di avere una visione di futuro. Credo che le possibilità di far bene ci siano. Positivo anche il fatto che Gianluca Forno, sindaco di Baldichieri, sia diventato responsabile delle autonomie locali nell’Anci regionale (associazione che rappresenta i Comuni).
Nei giorni scorsi ci sono stati altri due incontri, sempre aperti a tutti i consiglieri comunali dei due paesi, per la preparazione dello statuto del nuovo ente. Riscontriamo che i lavori stanno procedendo in un clima positivo. Sono state accolte le nostre proposte mirate a favorire il massimo coinvolgimento degli amministratori e dei cittadini. Il consiglio della nuova Unione sarà composto dalla somma dei consigli comunali dei due paesi così tutti avranno la possibilità di portare il loro contributo e svolgere in modo completo il loro mandato. Il lavoro sarà gestito in apposite commissioni consiliari la cui presidenza dovrebbe andare a membri del consiglio e non della giunta. Verranno previste forme di consultazione con il volontariato, con gli enti e con le attività economiche. Ci saranno anche i referendum.