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giovedì, 3 Ottobre 2024

“Villafranca Domani” continua il suo lavoro di proposta per il futuro del Comune e della Valtriversa

NOI CI SIAMO

Le urne hanno dato il loro risultato. L’amministrazione comunale è stata riconfermata. Noi abbiamo perso. Nelle elezioni comunali dei piccoli paesi, basta prendere un voto in più dell’avversario e ottieni i due terzi del consiglio. Però, proviamo a leggere le cifre ed a fare alcune considerazioni. Abbiamo pubblicato i dati su questo spazio il 27 maggio.

“Villafranca Domani” ha visto crescere i propri consensi, raggiungendo quasi il 42 per cento dei voti: la percentuale più alta mai registrata dall’opposizione dal 1999 in avanti. Dall’altra parte, l’amministrazione, sempre la stessa, tocca la punta più bassa della sua storia, perdendo 289 voti. Se le proporzioni fossero rispettate, in consiglio “Villafranca Domani” dovrebbe avere cinque membri e non quattro.

Le preferenze individuali sono un altro chiaro segnale negativo sull’operato della giunta uscente: tutti i quattro assessori perdono consensi in modo rilevante e nessuno ha di che rimanere allegro. Paolone non viene più eletto (44 preferenze in meno rispetto al 2009). Accasto si salva all’ultimo posto in graduatoria (42 in meno). Penultima la signora Ronco (26 in meno). Guazzo rimane il più votato ma ne perde un quarto (29 in meno). Anche il capogruppo di maggioranza, Badella, ne perde 20.

Le schede bianche sono raddoppiate, passando da 23 a 48. Tenendo conto della diminuzione del numero dei votanti, sono ulteriori segnali di scontentezza che è logico pensare provengano da chi, in passato, aveva votato per l’amministrazione. Stabili le schede nulle.

Non crediamo che il risultato derivi dalla vittoria del Pd alle elezioni europee e regionali. In ambito ristretto, dove si decide il consiglio di un piccolo Comune come il nostro, logiche nazionali hanno poco peso.

IL NOSTRO GRAZIE AI VILLAFRANCHESI CHE CI HANNO SOSTENUTO

Ringraziamo i villafranchesi che hanno votato guardando ai contenuti del nostro programma, premiando la coerenza con il lavoro degli anni precedenti e un gruppo, “Villafranca Domani”, che ha saputo rinnovarsi con molti volti nuovi che si sono subito integrati le persone di maggior esperienza.

Nei cinque anni passati, “Villafranca Domani” ha svolto la sua funzione di controllo della maggioranza e di proposta. Non siamo stati un’opposizione finta, ad uso e consumo della maggioranza come qualcuno avrebbe sperato. Il nostro gruppo, insieme, ha costruito la sua visione del paese e del territorio. Tutto impegno messo da volontari. Avendo contro la pressoché totale assenza dei mezzi di informazione locali, che hanno quasi sempre ignorato le nostre iniziative. L’evidente miglioramento dei consensi ottenuti indica che il lavoro fatto comincia ad essere compreso. Rimane ancora della strada da percorrere. La rivoluzione che noi abbiamo proposto nel nostro programma ha fatto ancora paura ad una parte dei villafranchesi, che ha preferito l’immobilismo voluto dagli attuali governanti. Noi continueremo a sostenere la rivoluzione perché pensiamo che non serva a nulla “tirare a campare” come si è fatto negli anni passati. Quel tempo è finito. Quale visione di futuro può avere l’amministrazione Cavalla che si presenta al paese con lo stesso programma di cinque anni fa? Nessuno. È evidente la mancanza di rispetto per gli elettori. Per l’amministrazione, il programma è un puro fatto formale. Chi se ne importa dei contenuti. Magari, meglio far promesse da tutte le parti. E chissà quante ne avranno fatte per riuscire a scampare il pericolo di perdere.

NON SIAMO “TUTTI UGUALI”

Ci sono molte differenze tra noi e chi ha vinto. Non siamo “tutti uguali”. Differenze utili e legittime perché danno la possibilità al paese di scegliere il proprio destino. E per fortuna ogni cinque anni si va al voto. Crediamo sia un pericoloso impoverimento della politica, quella seria, quando ad una elezione si presenta una sola lista, come è capitato in diversi paesi attorno a noi. Non è vero che “sull’amministrare un paese” bisogna pensarla tutti allo stesso modo. Le decisioni che si possono prendere in municipio, che comunque condizionano la vita di tutti, sono frutto di scelte che raramente sono solo matematiche o scontate. Per una parte può essere più importante un tema, che quindi riceve più attenzione. Per un’altra, può esserci una diversa scala di valori. Conta la passione civile che gli amministratori possono mettere. Serve competenza. Capacità di non avere conflitti di interesse. Attenzione alla qualità dei risultati. Ci vogliono idee per progettare e sperimentare con una visione di lungo periodo. Bisogna sapere dove portare il paese. Non ridursi a ragionieri dell’ordinaria amministrazione. Conta quanta volontà gli amministratori hanno di usare l’autonomia che avrebbero a disposizione e quanto preferiscono cedere al comodo pretesto di aspettare che altri dicano loro cosa fare. Tutte cose che non si misurano con le ore di presenza in municipio.

Maggioranza e opposizione hanno ruoli diversi e necessari. Rappresentano il naturale bilanciamento dei poteri di ogni società civile. Ad una parte spetta governare, all’altra controllare e proporre per candidarsi poi a governare. Dal confronto aperto tra le differenze arriva la possibilità di migliorare.

IDEE PER CAMBIARE

Noi avremmo rinunciato agli stipendi di sindaco e assessori per destinarli al sociale. 200 mila euro che sarebbero stati risparmiati per essere usati a vantaggio di chi ha più bisogno, premiando progetti innovativi di associazioni e enti. Cosa hanno proposto Cavalla ed i suoi cari? Nulla. Ci hanno dato dei bugiardi. Bel modo di fare politica da parte di chi si prende lo stipendio da anni. Duro rinunciare ai privilegi?

Servirebbe un censimento attento dei bisogni sociali del paese per prevenire le situazioni di difficoltà. Facciamo finta di niente di fronte ai tanti anziani che vivono soli? Stiamo a guardare di fronte alle famiglie che perdono il lavoro e magari non hanno i soldi per mandare i bambini all’asilo? Ci poniamo il problema del recupero della ex casa Venturello, oggi di proprietà della Casa di Riposo Santanera e abbandonata da anni? Vogliamo mobilitare e unire il territorio sul destino della “casa della salute”? Vogliamo cercare un dialogo con le comunità straniere?

Noi abbiamo proposto il ritorno nella Valtriversa per risparmiare soldi, avere più sicurezza e costruire l’unità reale di tutto il territorio che porti alla fusione in un unico Comune. Loro si perdono in accuse agli altri paesi della zona, dopo aver cercato ogni pretesto per rompere l’Unione. L’amministrazione Cavalla si è chiusa nel campanilismo e rimane passivamente a guardare. E il futuro questo? No. È la rinuncia a dare a Villafranca il ruolo che le competerebbe come di punto di riferimento della zona.

Noi vogliamo costruire una nuova classe dirigente del territorio, rinnovata e motivata. Per farlo, bisogna investire sui giovani, dando loro ruoli di rilievo nell’amministrazione. In questi anni, al contrario, abbiamo visto il governo comunale gestito da pochi ed i giovani usati solo per portare voti. Continueranno su questa strada? Ai giovani deve essere data la possibilità di esprimersi, magari attuando iniziative che loro giudicano interessanti. Loro, non noi. Senza condizionarli con i nostri schemi. Le scelte del Comune devono tener conto di nuovi bisogni.

Riteniamo indispensabile che il territorio non venga consumato con speculazioni che avvantaggiano solo i proponenti, a danno di tutto il paese. Se la gestione del Comune si deve ridurre a “portare a casa” un po’ di oneri di urbanizzazione, costi quel che costi, si accetta per forza una diminuzione della qualità degli interventi e il rischio di una minore attenzione alla legalità. Serve incentivare il recupero dei tanti immobili vuoti, premiando chi sceglie di affittare a canoni concordati e chi ristruttura con tecniche che facilitino il risparmio energetico.

Proprio il risparmio energetico deve essere anche la vera, nuova, “opera pubblica” del futuro per trovare risorse risparmiando soldi che oggi vengono spesi nelle bollette.

Il risparmio per le famiglie può arrivare anche dal “rifiuto zero”, cioè da pratiche per favorire il consumo di prodotti che non producano rifiuti. È una scelta possibile che va sperimentata perché è l’unica vera strada per tagliare i costi.

Non si può parlare di trasparenza dell’attività comunale se abbiamo un sito internet povero di informazioni, dove non è facile trovare notizie complete e spiegate senza linguaggio burocratico.

Nei prossimi anni, “Villafranca Domani” porterà in tutte le occasioni la propria diversa visione del paese e del territorio, dando voce ai tanti che hanno creduto nel suo programma. Come sempre, saremo aperti alle proposte di tutti e valuteremo senza alcun pregiudizio il lavoro dell’amministrazione, informando la gente di quanto accade in municipio.

il nostro programma

4 Commenti

  1. Mi pare che stiamo scrivendo cose a caso, l’unica analisi sensata che si può fare è la seguente:
    1) l’altra volta nella lista cavalla c’era Giaretti che ha spostato un sacco voti di giovani
    2) questa volta quegli stessi voti li ha presi Salvadore.
    Altro punto da considerare è che l’astensionismo così come le schede nulle/bianche sono oggettivamente sintomo di quanto qualunque personaggio politico faccia schifo alle persone.
    a maggior ragione se rompe le scatole. punto.

    • Ognuno è padrone di pensarla come vuole ma credo sia meglio non pretendere di avere la verità in tasca. Per fortuna, esistono persone che giudicano sui fatti e sulle proposte. Credo sia ora di finirla con inutili luoghi comuni, che sono bugie, e farsi opinioni nel merito. Cavalla e la sua maggioranza hanno governato, hanno fatto scelte e portano responsabilità. Noi abbiamo fatto il nostro lavoro di controllo e di elaborazione di nuove idee, anche se questo viene giudicato “rompere le scatole” da qualcuno che non sa cosa vuol dire un libero confronto di opinioni diverse. Pazienza. Ce ne faremo una ragione.

  2. Non conosco la realtà di Villafranca ma avere il coraggio, la caparbietà e le energie per “rompere le scatole” sono qualità ammirevoli. Dimostra che si crede davvero in qualcosa lavorando attivamente, al contrario di starsene seduti in poltrona a digitare passivi commenti tipicamente italiani. Anche a me la politica e i politici danno l’orticaria ma credo sia doveroso fare una distinzione tra ricchi funzionari immanicati con la mafia che pensano solo ai loro interessi personali sulla nostra pelle e compaesani che si impegnano costantemente per attaccamento a questo maledetto territorio, senza alcun tornaconto economico

  3. E proprio perché anche nell’articolo si dice che il buon risultato non è dipeso assolutamente dal risultato nazionale del PD, non capisco che senso abbia in realtà locali etichettarsi con figure e partiti che poco hanno a che fare con le nostre realtà perché annegati in un mare di interessi personali e giochi di potere. Detto questo, complimenti per il risultato e in bocca al lupo per il resto del cammino intrapreso!

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