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“Villafranca Domani” chiede di ricordare i 150 anni dell’unità d’Italia

17 MARZO 2011

Il prossimo 17 marzo dovremmo tutti ricordare i 150 anni dell’unità d’Italia. Tralascio le polemiche a livello nazionale, dove mi sembra che questa ricorrenza rischi di fare la fine di tutte le altre feste civili: sentite e vissute da pochi, dimenticate dalla maggioranza. Anche a livello locale non si parla dell’argomento. L’amico Umberto Russo, consigliere comunale di “Villafranca Domani”, ha presentato un’interrogazione ufficiale per chiedere cosa intendeva fare il nostro Comune per l’occasione. La risposta del sindaco, che potete leggere in coda a queste righe, ha un tono molto burocratico formale. In sintesi, Cavalla dice faremo un’iniziativa congiunta con la Valtriversa, è in corso di definizione una manifestazione ad Asti con Prefettura e Provincia, meglio non fare nulla di concomitante. Probabilmente, l’amministrazione comunale non si è mai posta il problema di come vanno a finire le manifestazioni congiunte. Porsi il problema significa lavorare.  L’esempio del 25 aprile sarebbe significativo. Lo scorso anno a Cortazzone si è vista una presenza di pubblico modestissima, tenendo anche conto che i Comuni coinvolti erano una ventina. Gli anni prima è andata sempre allo stesso modo. A questi eventi ci vanno, spesso con l’entusiasmo di chi si sente obbligato, “gli addetti ai lavori” e i pochi che ci credono veramente. Fa il suo passaggio il big politico locale di turno per il discorsetto buono per tutte le stagioni ed i programmi, di solito, sono costruiti senza alcuna fantasia e magari con qualche “svista” storica del tipo suonare “l’inno del Piave” al posto di “Bella Ciao” (come è successo a proprio a Cortazzone). Sviste volute?  Penso di si, in quanto è più comodo compiacere la destra leghista. Credo sarebbe meglio utilizzare le feste civili per iniziative di ricerca storica e dibattito, spiegando e approfondendo per quanto possibile la storia astigiana collegata alla ricorrenza. Iniziative che dovrebbero essere indirizzate in particolare ai giovani per consentire agli stessi di fare domande ed esprimersi con libertà. Momenti che dovrebbero essere portati in più paesi, in modo diffuso, per favorire la massima partecipazione di gente. Ovviamente, serve anche la celebrazione ufficiale ma da sola non basta. Bisogna far crescere la cultura e la consapevolezza.

la risposta dell’amministrazione comunale sulle manifestazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia

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