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venerdì, 3 Maggio 2024

Vi auguro che ogni giorno sia un’occasione per lottare contro l’indifferenza

PER UN 2012 DIVERSO

Inizia il nuovo anno. Non voglio sprecare il vostro tempo con i soliti auguri di rito. Ne avrete già sentiti tanti in questi giorni. Tanti buoni propositi, spesso dimenticati già il giorno dopo. Voglio solo condividere con voi una speranza: vi auguro che ogni nuovo giorno sia un’occasione per lottare contro il cancro dell’indifferenza. Ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare il suo pezzo di mondo. Vi invito ancora a rileggere le parole che Robert Kennedy pronunciò nel 1968: credo siano di notevole attualità nel difficile momento che stiamo vivendo. Un richiamo forte al fatto che dobbiamo cambiare perché è un’illusione pericolosa pensare che tutto possa tornare come prima. Dopo Kennedy ho aggiunto una canzone dei Modena City Ramblers a me molto cara: “Oltre la guerra e la paura”. Ascoltate le parole. Grazie anche per l’attenzione con la quale seguite questo spazio: cercherò di migliorarlo.

18/03/1968 DISCORSO ROBERT KENNEDY – UNIVERSITA’ DEL KANSAS
Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.

(Robert Kennedy)

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