Anche se siamo fuori dalla Valtriversa, e anche se siamo un po’ in ritardo, ci sembra giusto dare spazio alla manifestazione che i Comuni del nord astigiano tengono ogni anno in forma congiunta a ricordo del 25 aprile. In parte diversa l’impostazione della cerimonia rispetto a quella del 2007 (vedi http://guardaoltre.ilcannocchiale.it) che si era svolta a Cortandone: un programma tornato sui canoni consueti e senza momenti di particolare originalità. Intenso e attuale, come sempre, il discorso di Lucio Tomalino (prima foto sotto), presidente dell’Istituto per la storia della Resistenza di Asti. In particolare, quando ha ricordato il pericolo rappresentato dalla promessa di far riscrivere i libri di storia da parte di Marcello Dell’Utri, esponente della destra tornata al potere nazionale molto legato a Silvio Berlusconi e con parecchie grane giudiziarie. Citazione che ha palesemente infastidito l’allora presidente uscente della Provincia, Roberto Marmo. Presenti alla manifestazione anche i due candidati che di li a pochi giorni si sarebbero sfidati per il ballottaggio alla presidenza della Provincia: Roberto Peretti tra i sindaci e Maria Teresa Armosino che, con un’abile manovra, partendo dal pubblico, è riuscita a posizionarsi persino in bella vista vicino al posto degli oratori ufficiali.
Non maledire questo nostro tempo / non invidiare chi nascerà domani / chi potrà vivere in un mondo felice / senza sporcarsi l’anima e le mani. / Noi siam vissuti come abbiam potuto / negli anni oscuri senza libertà, / siamo passati tra le forche ed i cannoni, / chiudendo gli occhi e il cuore alla pietà. / Ma anche dopo il più duro degli inverni / ritorna sempre la dolce primavera, / la nuova vita che comincia stamattina / in queste mani sporche ha una bandiera. / Non siamo più né carne da cannone / né voci vuote che dicono di si; / a chi è caduto per la strada noi giuriamo: / pei loro figli non sarà più così. / Vogliamo un mondo fatto per la gente, / di cui ciascuno possa dire “è mio”! / dove sia bello lavorare e far l’amore, / dove morire sia volontà di Dio. / Vogliamo un mondo senza patrie in armi, / senza confini tracciati coi coltelli: / l’uomo ha due patrie: una è la sua casa / e l’altra è il mondo e tutti siam fratelli. / Vogliamo un mondo senza ingiusti sprechi / quando c’è ancora chi di fame muore: / vogliamo un mondo in cui chi ruba va in galera, / anche se ruba in nome del Signore. / Vogliamo un mondo senza più crociate / contro chi vive come più gli piace; / vogliamo un mondo in cui chi uccide è un assassino / anche se uccide in nome della pace.
(poesia di Luigi Lunari, poeta milanese, partigiano tra Como e Sondrio, giornalista. Il testo è stato recitato dall’attore Renzo Arato durante la manifestazione in ricordo della fine della guerra di Liberazione, il 25 aprile 2007 a Cortandone. Riproponiamo questi versi perché ci sembra il miglior modo sintetizzare quanto non dovremmo mai dimenticare)
sopra, un momento della manifestazione sulla piazza davanti al municipio.