DIFENDERE CHI PAGA LE TASSE
Contrastare l’evasione fiscale è un tema che non piace a tanta politica nostrana. Succede agli alti livelli, dove gli evasori vengono coccolati per avere consenso elettorale, ma anche a quelli più bassi, dove cercare chi non paga le tasse viene visto “con fastidio” perché “chi te lo fa fare?”… Poi “non siamo più amici”.
A Villafranca, il vice sindaco Guazzo, che fa il commercialista di professione, durante un consiglio comunale nello scorso novembre, aveva detto che da noi non c’era evasione. Poi si era corretto, dicendo che il fenomeno era poco rilevante ed aveva accusato i sindacati di essere i protettori dell’evasione perché ci sarebbero tanti dipendenti e pensionati che fanno doppi lavori in nero. Sicuramente ci saranno anche quelli e, lo dico con chiarezza, chi evade le imposte va punito. Sempre. Tuttavia, considero pretestuosa la posizione del vice sindaco: nel 2010, a livello nazionale, il 93% dell’irpef incassata dallo Stato è stata pagata da dipendenti e pensionati (dati del Dipartimento delle Finanze). Appare evidente che esiste un fortissimo problema di evasione da parte di autonomi e società. Questo, ovviamente, senza generalizzare perché gli onesti ci sono di sicuro. Come è altrettanto evidente che il sistema dei controlli funziona ancora poco e male rispetto alla dimensione del danno che viene arrecato allo Stato. La discussione che si stava svolgendo riguardava la nascita del consiglio tributario: un organismo comunale che avrebbe dovuto supportare l’Agenzia delle Entrate nella ricerca dell’evasione. L’amministrazione comunale era costretta a discutere dell’argomento perché la legge imponeva la creazione dell’organo entro il 31.12 dell’anno appena concluso. Pertanto, approvava, con i suoi soli voti, una commissione con una semplice funzione consultiva della giunta. Noi avevamo proposto una versione del regolamento ben più impegnativa, per dare al consiglio tributario il potere di svolgere veramente un lavoro di accertamento concreto. Con sollievo dell’amministrazione, la legge è stata cambiata proprio a fine anno e l’obbligo del consiglio tributario è decaduto. Ci rimane una sola domanda: vista la carenza di risorse che i Comuni devono patire, visto che lo Stato riconosce agli stessi il maggior gettito che deriva dalla loro partecipazione agli accertamenti fiscali, visto che la strada di partecipare all’accertamento è stata seguita da molte amministrazioni locali (in testa quelle dell’Emilia Romagna), è intenzione del nostro governo comunale attivarsi in tal senso, magari coinvolgendo la Comunità Valtriversa? Forse, i tempi per mandare a regime il sistema non saranno veloci ed i risultati si vedranno con la sperimentazione. In più sarà necessario formare e sostenere il personale dipendente. Il percorso, però, bisogna iniziarlo. Servirà comunque anche per la nuova fiscalità locale che partirà nel 2012 (Imu). Ad esempio, potrebbero arrivare risorse in più per il sostegno al sociale di cui abbiamo bisogno.
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