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giovedì, 3 Ottobre 2024

un commento alle elezioni provinciali

VIZI E VIRTU’

Le elezioni provinciali anticipate sono passate e la destra continuerà a governare la Provincia di Asti con un nome pesante come quello del deputato Maria Teresa Armosino. Come farà a fare il presidente della Provincia (carica che ha rincorso con così tanta foga e dispendio di risorse) e il deputato romano? Non lo so. Per amministrare un ente locale è necessaria presenza sul territorio. Non credo basti farsi vedere a qualche manifestazione pubblica e godere della compiacenza di tanta stampa astigiana. Ricordate le pessime e faziose pagine della Nuova Provincia, tutte mirate ad esaltare la destra?

Perché Marmo si è dimesso con un anno di anticipo per andarsi a candidare alle politiche in una posizione che non lo avrebbe mai visto eletto e in un partito dove la sua decisione ha creato fortissime polemiche? Nessuno lo ha spiegato e questo mi fa venire inquientanti interrogativi.

In poco più di un mese e mezzo, Roberto Peretti, candidato del Partito Democratico, ha fatto un enorme lavoro, raggiungendo il considerevole risultato di andare al ballottaggio. Credo di non essere il solo a pensare che, senza Peretti, i democratici si sarebbero fermati al primo turno elettorale. Ora, sono sicuro farà bene il capogruppo di opposizione, sostenendo nei fatti la politica alternativa a quella della destra.

Massimo Padovani è diventato il nuovo consigliere provinciale della Valtriversa. Ha preso il posto di Carlo Binello che correva proprio per l’Armosino. Credo che Binello non sia molto contento, visto che Padovani ha avuto la poltrona proprio grazie alla vittoria dell’Armosino, appoggiata con un tempestivo cambio di bandiera in vista del secondo turno elettorale. Il primo cittadino dice che sarà all’opposizione. Qui, francamente, resto stupefatto. Come si può credere ad uno che sostiene che farà opposizione al presidente che ha contributo ad eleggere schierandosi dalla sua parte? Dice che cambierà il partito dall’interno. Ma non era quello che si dedicava ad una nuova avventura “fuori dai partiti”? Alla vigilia del ballottaggio dichiarava di essersi sempre sentito organico a Forza Italia. Dove sta la coerenza? Secondo lui, bisognava votarlo per dare un posto in consiglio provinciale alla Valtriversa. Come argomento mi sembra comodo e furbo. Si vota qualcuno se si condivide il suo progetto politico. Altrimenti no, lo capirebbe anche un bambino. Bisognava dargli il consenso perché un voto per lui era un voto per il casello autostradale, tuttavia, attenzione, non poteva garantirlo. Ha fatto campagna elettorale per le provinciali usando facili promesse che aveva già utilizzato per diventare sindaco ma mettendo le mani avanti in caso di insuccesso. Si sa, l’esperienza insegna ad essere accorti. Ha fatto il sindaco per nove anni, con la destra, la sua parte politica, che per diverso tempo ha controllato insieme Provincia, Regione e Stato, e dov’è il casello? Oggi vuole il “dialogo” senza aver mai dato segnali concreti di disponibilità. Ovviamente, convergenze su singoli problemi sono sempre possibili come dimostrano il voto favorevole a varie questioni dato dall’opposizione in consiglio comunale. Generiche ammucchiate a prescindere dai contenuti servirebbero solo a chi comanda oggi, nel nome di un presunto e fuorviante “non facciamo polemica”, a ridurre in silenzio le voci contrarie. Da sempre credo che le opinioni diverse siano utili e stimolanti perché aiutano a vedere i problemi da più angolazioni. Non va bene l’inutile e vuota rissosità. Non va bene la pretesa di avere la verità in tasca. Serve capacità di ascoltare. Serve la concretezza. In politica, tutte le opinioni che rispettano le idee diverse dalle loro meritano dignità e considerazione. Poi, nelle sedi istituzionali, chi governa deve fare la sintesi e decidere, assumendosene la responsabilità.

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