CONTARE TUTTI
Venerdì 19, il consiglio comunale ha deciso di prorogare di un anno la durata della comunità Valtriversa, che era a suo tempo stata fissata in 10 anni. Termine che sta per scadere fra pochi giorni. Sembra che le altre comunità abbiano tutte scelto in origine di durare 20 anni. Solo la Valtriversa si era data una durata più contenuta: già allora chi comandava ci credeva poco. Oggi servirebbe più voglia di Valtriversa nei fatti e non solo negli atti formali. Per prorogarne la durata bisogna riformare gli organi dell’ente (consiglio e assemblea dei sindaci) e ridurne i componenti al numero successivamente stabilito dalla legge. Sembra un problema burocratico facile da risolvere ma non è così. Ridurre il numero dei membri significa scegliere chi sarà rappresentato e chi no. Su questo la discussione tra i sindaci in Comunità si è arenata. Oggi, l’assemblea dei sindaci è composta da tutti i nove primi cittadini dei paesi aderenti: dovrebbe scendere a tre. Il consiglio da 27 persone dovrebbe ridursi a 13. In questi mesi, nessuna decisione è stata presa. Anche un quesito fatto a Roma per sapere se si poteva rimanere come oggi, in quanto da pochi mesi gli amministratori della Comunità, per legge, non hanno più compensi, non ha avuto risposta. La proroga solo di un anno serve per prendere un po’ di tempo e tentare un accordo sulla rappresentanza.
Ho già affermato più volte che considero fondamentale rafforzare e sviluppare la Valtriversa: il futuro dei nostri paesi è lavorare insieme. Pertanto, si alla proroga e usare il tempo a disposizione per uscire dalla situazione di stallo. Gli organi devono essere adeguati alle norme: su questo non ci possono essere dubbi. Bisogna salvaguardare le rappresentanze. Tutti i paesi devono poter contare nella gestione e le opposizioni devono avere la possibilità di sapere, controllare e proporre. In consiglio comunale e in Valtriversa ho proposto di far rinascere commissioni dedicate a specifici settori della Comunità nel cui interno recuperare i componenti del consiglio, di maggioranza e di opposizione, che rimarrebbero esclusi a causa della riduzione dei membri. I 13 membri del consiglio potrebbero essere i 9 sindaci più 4 componenti delle opposizioni, come già suggerito anche dal sindaco di Ferrere. Ho chiesto anche che sia tutto il consiglio attuale, e non solo i sindaci, a discutere sulla riforma della Valtriversa. Non ho avuto alcuna risposta. Credo sia’ doveroso coinvolgere tutti e ridare al consiglio la sua naturale funzione di organo che decide gli indirizzi seguendo i quali dovrà muoversi il lavoro della Comunità. Una funzione oggi di fatto ridotta ai minimi termini in quanto il consiglio viene convocato sempre meno e solo per gli atti indispensabili.