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martedì, 16 Aprile 2024

Santanera: il consiglio comunale respinge le candidature per il cda

cinque candidature presentate. Quattro giudicate inadeguate. Al massimo, per l'amministrazione comunale, possono fare animazione

Nel consiglio del 17 febbraio 2022, l’amministrazione comunale ha detto no alle cinque candidature per i tre posti di consigliere della casa di riposo Santanera. Chi erano i nominativi? Elisa Cocchi (residente ad Asti), Elisabetta Lombardi (Asti), Emanuela Valpreda (Crescentino), Milva Brandone (Villafranca), Maria Rosa Costanza (Villafranca). Persone che, secondo il sindaco, “non possiedono l’esperienza e le competenze per far fronte alla delicata situazione della Fondazione” (cito le testuali parole presenti sul comunicato diffuso dal Comune). Tranne una ma non è stato specificato chi. Al massimo, possono fare un po’ di animazione per gli anziani. Non l’ho detto io. L’ha detto l’amministrazione comunale. Totale adesione da parte dell’unico consigliere di opposizione rimasto, Natale Ferrari, ormai da tempo completamente allineato alla maggioranza.
Quali sono le competenze e le esperienze che sarebbero necessarie? Non  erano spiegate nel bando per le candidature. Nessuno lo ha spiegato in consiglio. Come nessuno lo ha spiegato nel marzo 2021, quando era stato nominato il precedente cda poi miseramente fallito con le dimissioni di presidente e due consiglieri.
Cosa intende fare il Comune per la casa di riposo? L’amministrazione continua a non prendere alcun impegno. Come se il problema fosse solo un fastidioso affare burocratico e null’altro. Mi sembra contraddittorio, per non dire di peggio, l’operato di un Comune che prima lancia allarmi di crisi e poi dice che tutto va avanti. I candidati avevano poca esperienza? Perché non fare prima un dibattito aperto su come rilanciare l’operato del Santanera nei prossimi vent’anni?  Prima si condividono gli obiettivi poi si scelgono le persone che ci lavoreranno. Perché non affiancare le persone che si erano comunque candidate e sostenerle? La struttura comunale ha competenze al suo interno. Un Comune che proponesse un sostegno concreto e si sedesse a fianco del consiglio di amministrazione per affrontare le scelte che saranno necessarie darebbe più credibilità e più forza al Santanera stesso. Magari faciliterebbe anche un aiuto e  il coinvolgimento della cittadinanza più sensibile ai temi del sociale. Ovviamente, lo ripeto, bisogna sempre capire gli obiettivi. E avere un’amministrazione comunale che sappia assumersi responsabilità. Vogliamo un Santanera, struttura pubblica indipendente che fa sociale locale? Vogliamo cederlo a qualche soggetto privato che curerà solo i propri interessi economici, cooperativa o società per azioni è del tutto identico, e dimenticarci qualsiasi iniziativa a sostegno degli anziani? Vogliamo chiuderlo?
Con una rapidità insolita, il giorno dopo il consiglio comunale, sul sito del Comune è già comparso il bando per candidarsi a commissario dell’ente. Pochissimi giorni per presentare le domande. Il termine scadrà il 3 marzo. Nessuna chiarezza sulle esperienze dei candidati. Come sempre, solo un generico riferimento a “adeguati requisiti di professionalità e esperienza”. Basterà essere laureati? Poi, un’altra contraddizione piuttosto strana. Come ho già detto, fino ad ora un Comune che non dice cosa vuole fare della casa di riposo. Poi, sullo schema di candidatura, chi si proporrà nel ruolo di commissario dovrà sottoscrivere che si adeguerà “agli indirizzi e alle direttive istituzionali emanate o emanande dal Comune di Villafranca d’Asti”. In sostanza, si impegna ad aderire al buio a qualsiasi volontà del Comune. E allora, se ci sono queste volontà comunali, perché non dichiararle subito? E se non ci sono? Perché mettere questo vincolo?

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