Sono passati una cinquantina di giorni dal consiglio comunale del 17 dicembre 2021. Consiglio dedicato alla situazione di crisi della casa di riposo. Riunione gestita molto male. Una delle peggiori pagine della storia politica villafranchese. Che senso ha un incontro senza alcuna possibilità di dibattito e confronto? Un consiglio che non ha chiarito nulla. Un evidente tentativo di strumentalizzare la vicenda. L’amministrazione comunale voleva scaricare le sue responsabilità, dimostrando ancora una volta che della casa di riposo servizio pubblico da far crescere in qualità non le importa nulla. Poi, ha usato l’occasione per un patetico attacco personale al sottoscritto. Che senso avevano gli allarmi lanciati dal Comune sui giornali prima della seduta? Senza fare proposte, hanno generato solo incertezza. E questo, probabilmente, avrà scoraggiato gli anziani che magari avevano l’intenzione di entrare in struttura. Nemmeno dopo, nei cinquanta giorni trascorsi, nessun confronto di idee per verificare possibili soluzioni. Ora, dal solito comunicato stampa comunale ripreso dai giornali, apprendiamo che fino al 9 febbraio sarà possibile presentare le candidature al nuovo consiglio di amministrazione. Già perché presidente e due consiglieri si sono dimessi. Perché Il Comune ha aspettato così tanto tempo per pubblicare il bando per le candidature? Viste le forti difficoltà del Santanera, idoveva essere preceduto da un dibattito, serio e aperto a tutti. Doveva essere chiara una precisa assunzione di responsabilità da parte del Comune per il rilancio del Santanera. Un tempo adeguato per condividere gli obiettivi e cercare le persone disposte a lavorarci. Rimango convinto che la casa di riposo si possa salvare. Come “Villafranca Domani” abbiamo fatto proposte già anni fa, ribadite più volte. Servono scelte precise e un cambio di rotta. Un Santanera autonomo, capace di fare qualità e nuovi servizi. Senza le cooperative che causano solo costi. La crisi attuale è la logica consenguenza dei troppi anni persi.
Perché il Comune, al contrario, non ha cercato un confronto costruttivo e ha dato pochi giorni di tempo per le candidature? Forse, il poco tempo serve per ridurre la ricostituzione del consiglio a un passaggio solo formale. Nella ovvia convinzione che nessuno si presenterà. Se non ci saranno candidati, arriverà il commissario. E’ la soluzione preferita dal municipio? Così potrebbe togliersi di dosso il problema, dicendo di non avere colpe. Magari facendo passare senza traumi che la gestione del Santanera venga data ai privati per i prossimi trent’anni. Come voleva già fare la presidente uscente. Chissà? Magari questo era già il compito che le era stato affidato dall’amministrazione comunale alla nomina, nello scorso marzo. Sono pessimista? Con una politica locale che non mostra alcuna volontà di rilanciare la casa di riposo, diventa difficile pensare che qualcuno si candidi. Forse, al massimo, potrebbero arrivare candidature mandate apposta a firmare la cessione ai privati.
Viene anche da chiedersi se ci sia stato almeno un confronto tra Comune, i consiglieri che non si sono dimessi e i sindacati delle lavoratrici. Sembra proprio di no. Perché il Comune non lo ha chiesto?
Quanti sono oggi gli anziani ospiti? Cosa si intende fare dei fabbricati ex Venturello, completamente abbandonati da anni? Ci sono lasciti o eredità a favore del Santanera ancora da incassare?
Come farà l’ente a pagare le fatture di Kcs, la cooperativa che fornisce il personale, se le rette, a causa dei probabili pochi ospiti, non coprono nemmeno questo costo? Perché mantenere accordi così onerosi? Arriveremo a vedere Kcs che “salverà” tutto prendendo la casa di riposo in gestione totale? Scelta che probabilmente piacerebbe molto al Comune. Arriverà un commissario liquidatore che chiuderà il Santanera? Servono risposte.