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lunedì, 6 Maggio 2024

sanità: a che punto siamo?

FUTURO SENZA SICUREZZA

Quale sanita’ per l’astigiano e per Villafranca e la Valtriversa? La Regione a guida leghista delibera di tagliare  poi manda in giro uno dei suoi principali consulenti, pagato con i soldi di tutti, oltre 150 mila euro all’anno a leggere su internet, a fare il politico sul territorio dicendo tranquilli, non taglieremo nulla. Anche Villafranca e’ stata teatro di questo spettacolo nella serata del 29 aprile 2011, con Claudio Zanon, commissario dell’Agenzia sanitaria regionale, venuto a eccitare il popolo dei militanti e rassicurare quello degli amministratori locali.

LA SANITA’ AI PRIVATI

Zanon ha detto che i reparti dell’ospedale, che lui non chiudera’, si chiuderanno da soli perche’ faranno pochi interventi. Probabilmente ci considera tutti fessi. Chi deciderà se il reparto è da chiudere? Forse vuol farci credere che sarà la caposala, magari una pericolosa terrorista iscritta al Pd, o la donna delle pulizie, appena arrivata da Lampedusa? Così i pazienti, con i reparti chiusi, potranno rivolgersi alla sanita’ privata, verso la quale il dottor Zanon deve avere una notevole simpatia. Già, il messaggio e’ sempre lo stesso: il privato è bello e veloce, rivolgetivi al privato. Nel pubblico sono tutti fannulloni, sindacalisti, comunisti e musulmani. Magari puzzano anche come dice quel campione di finezza del capo del governo. E se non la pensi come Zanon e la Lega, sei un paraculato che starnazza, per usare le stesse definizioni adoperate dall’esimio dottore. Io, da cittadino, mi sento offeso da questa volgarità. Peccato che il privato che si occupa di sanità guadagna prendendo sia i soldi pubblici, sia facendosi pagare conti salatissimi da quanti richiedono direttamente le sue prestazioni. Scusate la domanda, ma chi viene pagato con i soldi pubblici per gestire la sanità pubblica non dovrebbe preoccuparsi di rendere il servizio pubblico più efficiente, più comodo per i cittadini e più presente sul territorio? Mettere un servizio nella provincia non è come pensarlo per la città. A Torino puoi prendere il tram e fare qualche chilometro in più per andare in un ospedale piuttosto che in un altro. Nei paesi, dove spesso non ci sono trasporti o sono scomodi, si vive isolati sulle colline e magari si è anziani e da soli, è tutto più difficile se non hai la casa della salute vicina. Per chi lo avesse dimenticato, servizio pubblico vuol dire per tutti e alla portata delle tasche di tutti, in particolare dei più deboli. O, forse, il dottor Zanon viene pagato da tutti noi per smantellare i servizi e consegnarli ai privati? Ad Asti, combinazione, abbiamo Confcooperative, dove c’è il privato mascherato da finto sociale, che si è candidato a gestire la sanità e il socio assistenziale, addirittura con l’interessata benedizione di Confindustria.  Ad applicare la logica leghista del dottor Zanon, se non ci sono incendi, aboliamo i pompieri.

MOBILITARE IL TERRITORIO

Invito i sindaci della Valtriversa a non assistere passivamente al fenomeno. Hanno appena incontrato il commissario dell’Asl di Asti, Galante, lo scorso 12 maggio, dal quale, per quel poco che si è saputo, avrebbero avuto solo generiche rassicurazioni e nessun impegno sui servizi che verranno messi nella casa della salute di Villafranca. Come ho già ricordato su questo spazio, c’era già un’intesa con l’Asl della quale tutti sembrano essersi dimenticati. Ci sono i soldi per finire la casa della salute? Si continua a non capire. Al distretto sanitario si torna parzialmente alle prenotazioni per i prelievi, così se devi fare un esame urgente sei “incentivato” a rivolgerti al privato che ti fa passare subito. Il personale Asl non va più a fare i prelievi ai non autosufficienti alla casa di riposo Santanera: li faccia l’infermiera della struttura. Tutto semplice e logico in apparenza: peccato che la novità si traduce in un maggior costo per la casa di riposo (quantificato in circa 3 mila euro all’anno) che resterà a carico del Santanera, cioè, in definitiva, degli anziani ospiti. Si annuncia all’orizzonte la perdita dell’ambulanza del 118 (leggi al fondo di questo pezzo quanto reso noto dal consigliere regionale Pd Angela Motta). Il sindaco di Villanova parla apertamente del rischio chiusura del distretto sanitario del suo paese: altro possibile colpo ai danni della sanità nel nord ovest della provincia. Da quanto mi risulta, nessun sindaco ha raccolto l’invito da me fatto, durante l’incontro pubblico sulla sanità organizzato come circolo Pd lo scorso 30 marzo e poi nel consiglio della Valtriversa, di raccogliere le firme a difesa dell’ospedale di Asti. La raccolta di firme è un’iniziativa del comitato trasversale voluto dalle opposizioni in Provincia, come spiegato da Mariangela Cotto venuta a Villafranca proprio il 30 marzo.  Il consigliere regionale Rosanna Valle ritiene la casa della salute villafranchese sproporzionata per la Valtriversa e il sindaco Cavalla, lo stesso che diceva che nella sanità bisogna pur tagliare, prende le difese della Valle. Mi sembra che i cittadini abbiamo tutte le ragioni a preoccuparsi seriamente. Stiamo parlando di sanità: cioè di sicurezza della persona. Credo ci sia sempre di più il rischio che nella casa della salute venga trasferito quanto oggi è nei locali di via Luotto: se così sarà, assisteremo ad un evidente spreco di risorse perché la nuova costruzione sarà di fatto inutile. Il sistema è quello di togliere i servizi un pezzo per volta. Quando sentite parlare di “razionalizzazione” potete essere sicuri che vi stanno togliendo qualcosa. Un po’ oggi qua e un po’ domani la. Così il cittadino magari borbotta ma poi subisce.

Se volete altri dettagli, cliccate qui sotto:

Angela Motta: a rischio il 118

dalla nuova provincia del 17.5.2011

leggi il blog del Partito Democratico astigiano

Angela Motta: la tabella con i taglia all’ospedale di Asti

le risposte di Eleonora Artesio, ex assessore regionale alla sanità

altri dati sulla sanità piemontese, a cura di Eleonora Artesio

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