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domenica, 9 Febbraio 2025

Ripetuto il congresso del circolo Pd della Valtriversa

RISPETTARE CHI LAVORA

L’11 dicembre scorso, scrivevo su questo spazio che il congresso Pd provinciale non era chiuso perché 4 congressi di circolo erano stati annullati dal partito nazionale per l’alto numero di persone che si erano venute ad iscrivere all’ultimo momento. Tra i congressi annullati anche quello della Valtriversa.

Sabato 28 dicembre 2013, su disposizione del partito regionale, senza nessuna revisione della base elettorale, sono stati ripetuti tre congressi annullati. Nulla di fatto a Rocchetta Tanaro dove le pochissime persone presenti si sarebbero rifiutate di votare. Si è votato anche in Valtriversa, dalle 10 alle 12, con seggio aperto a Villafranca nella sala Virano “il Forno”.

Questi i nostri risultati.

24 votanti. Alla segreteria del circolo è stato riconfermato il sottoscritto con 22 voti. Due le schede bianche.

Per la segreteria provinciale, l’unico candidato rimasto, Giorgio Ferrero, ha preso 5 voti. 19 le schede bianche.

TANTE DOMANDE CHE VOGLIONO RISPOSTE

Perché un solo candidato alla segreteria provinciale? Francesca Ferraris si è ritirata dalla corsa dopo un accordo con Ferrero: accordo fatto all’insaputa dei circoli. O meglio, i circoli lo hanno appreso dai giornali. Il 21 dicembre 2013, il “Fatto Quotidiano” pubblicava un articolo sul Pd astigiano con la notizia. È interessante che il giornale fosse a conoscenza di accordi prima dei tesserati che ancora credono nel partito. È interessante che l’accordo sia stato fatto “alla luce dei risultati dell’8 dicembre”. Le virgolette non le ho messe io, le ha messe il giornale. Il che fa presumere che Il Fatto possegga anche il testo di questo accordo. Probabilmente, qualcuno firmava contratti con una mano e con l’altra passava notizie e documenti alla stampa. Altrimenti, non si spiegherebbe neanche l’ampio riferimento al dossier che una fazione del partito avrebbe raccolto sul deputato Massimo Fiorio. Accuse sulle quali i semplici tesserati, come sempre, non sanno nulla e non hanno sentito alcun chiarimento ufficiale del partito.

Sarebbe questo il modo “per liberare il partito dalla cappa di malcostume che ha ridotto il dibattito politico a violenza e minaccia verbale”? La citazione non è mia ma è del giornale.

Se ad Asti erano state commesse irregolarità nelle “primarie” per i parlamentari dello scorso anno, perché chi si è ritenuto danneggiato non ha fatto ricorsi alla luce del sole?

Si sono fatti accordi per sostenere quale linea politica? Per fare cosa? Qui nemmeno il giornale ne parla. Segno evidente che la politica fatta di contenuti seri non interessa e le intese che sarebbero state raggiunte servirebbero solo alla spartizione dei posti. Il partito astigiano conta poco. Come mai tanto accanimento? Ci sono altre poltrone che dovranno essere spartite nei prossimi mesi o altri interessi?

Perché compromettere la credibilità del partito provinciale con persone che fanno dossier contro chi milita sotto la stessa bandiera?

Perché non si è voluta una seria revisione della base elettorale nata con le regole sbagliate volute dal partito nazionale? Vi ricordo che ci si poteva tesserare ancora un minuto prima di votare. Perché non si è fatta chiarezza sulle responsabilità, nonostante il rigoroso lavoro della commissione provinciale presieduta da Alfredo Castaldo?

Chi ha tenuto comportamenti sbagliati deve pagare: chiunque esso sia.

FERRERO E FERRARIS SI SONO RICORDATI TARDI DEI CIRCOLI

Queste domande le ho poste sia a Ferrero, sia alla Ferraris, che sono venuti alla riunione di sabato. La presenza va a loro merito ma si è trattato di un gesto tardivo, giustificato con il tentativo di spiegare i motivi dell’accordo. Devo dire che le risposte sono state deboli e modeste. Nessuna indicazione su cosa si farà. Solo un generico impegno ad una gestione “condivisa” del partito provinciale per superare la frattura. Entrambi hanno perso l’occasione per dimostrare che volevano il vero superamento della pessima situazione nata dal congresso. Hanno commesso un grave errore. Ritengo siano stati fino in fondo strumenti nelle mani di altri. Un cambiamento reale può partire solo dal basso, con la condivisione dei militanti, cioè con il rispetto verso quelle persone che hanno sempre lavorato senza chiedere nulla in cambio. Militanti che  credevano nelle idee.

Voglio precisare che non c’è stato, mai, alcun tentativo di fare polemica “anti Renzi”. Il nuovo segretario nazionale è stato eletto l’8 dicembre e mi auguro che sappia ottenere positivi risultati dal gravoso impegno che lo attende.

IL “DOCUMENTO DEI CENTO”

Da parte mia, porterò in assemblea provinciale il nostro “documento dei cento” e chiederò alla stessa di esprimersi sui suoi contenuti. Credo che il documento rappresenti bene quale tipo di partito vogliono ancora i tanti che si riconoscono negli ideali del centro sinistra. Guardando avanti, e non indietro, nelle prossime settimane, come circolo organizzeremo un nuovo incontro con Ferrero e Ferraris dove li chiameremo a dare le loro opinioni sui problemi dell’astigiano e daremo a chi lo vorrà, compresi i nuovi tesserati, la possibilità di fare domande. Le porte sono aperte a tutti coloro che vogliono realmente impegnarsi.

Ancora per evitare equivoci: in rappresentanza del nostro circolo, in assemblea provinciale andremo io e Walter Brignolo. L’accordo di cui abbiamo parlato ha confermato di fatto i risultati che erano emersi il 25 ottobre. Per quel che mi riguarda, ho ritenuto di accettare per avere la possibilità di sostenere le posizioni del “documento dei cento” all’interno del partito ma ho dichiarato pubblicamente che, non condividendo quanto è avvenuto, non sarò disponibile ad assumere alcun eventuale incarico all’interno della segreteria provinciale. Nell’urna per la segreteria provinciale la mia scheda è stata bianca.

Credo nella politica dei valori, dove ci regola in primo luogo con la trasparenza, con l’etica del comportamento e con la coerenza tra gli impegni ed i fatti.

Il fatto quotidiano 21.12.2013 articolo di Andrea Giambartolomei

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