LA CULTURA DELL’AMBIENTE PULITO
Nella foto, abbandono di rifiuti in piazza Marconi, nei pressi delle campane del vetro. L’ennesimo pessimo esempio di come si possa sporcare il territorio con gesti stupidi. L’immagine è del 24 maggio scorso. I rifiuti sono stati rimossi nei giorni successivi. Bene. Gli abbandoni di immondizie sono tanti. Troppi. Sono prove di un problema profondo. Ci sono persone, tante, alle quali dell’ambiente non frega nulla. L’importante è fare i propri utili comodi. Come si affronta questo problema? Utile che Gaia (la società che gestisce gli impianti di raccolta rifiuti nell’astigiano) apra tre volte alla settimana l’ecocentro villafranchese. Però ci sorge il dubbio che si poteva far meglio. Perché? Gaia ha 12 ecocentri in provincia. Nove hanno orari ben più comodi ed estesi del nostro. Il Comune ha provato a contrattare orari migliori, simili a quelli praticati nella maggioranza degli altri ecocentri? E ripristinare il ritiro a domicilio, in particolare per i quantitativi importanti o i materiali difficili da trasportare solo con l’auto? Sarebbero tutti modi per disincentivare l’abbandono. Servirebbero anche vigilanza e sanzioni. Già, ma i vigili possono fare poco. Sono ridotti ai minimi termini per l’incapacità di accordarsi tra i Comuni della zona. Mancato accordo nel quale Villafranca ha una grave responsabilità. Se non ci saranno fatti nuovi, da luglio non li avremo più. Nemmeno per quel poco di oggi. Il cambiamento si costruisce con la cultura dell’esempio. Va promossa e valorizzata l’attività di pulizia dei volontari del “gesto minimo” e di Legambiente. Da lungo tempo il Comune non fa più azioni adeguate di promozione della raccolta differenziata. Più volte, negli anni, il nostro gruppo aveva chiesto scelte per premiare con una tassa più bassa chi applica buone pratiche per non produrli. L’amministrazione Cavalla si era sempre mostrata insensibile. L’attuale, nel suo evidente immobilismo, non ha dato prova di voler cambiare. O, forse, è senza idee.