RIMBORSI IMMORALI
La Regione Piemonte aumenta l’irpef a carico dei cittadini. Ve lo ricordate che quasi tutto il consiglio regionale è indagato per le spese facili dei consiglieri rimborsate con i soldi pubblici? Mi chiedo con quale faccia la maggioranza che sostiene Cota abbia avuto il coraggio di mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Tuttavia mi chiedo anche se questi consiglieri, e qui il discorso riguarda tutti gli indagati, conoscano l’etica della politica. Magari, a norma di legge, le spese che si sono fatti ripagare sono effettivamente ammissibili a carico del bilancio regionale. Però, quando si prendono stipendi di migliaia di euro, non ci si fa rimborsare nulla. Ci sono ancora tanti che fanno politica pagando qualsiasi spesa di tasca loro senza ricevere niente dai partiti. Penso ai militanti che ancora credono nella politica seria o ai consiglieri comunali di tanti piccoli paesi ai quali i provvedimenti del governo Berlusconi hanno tolto anche l’unica modesta agevolazione che avevano per esercitare il loro mandato: il permesso retribuito quando si riuniva il consiglio comunale e ora se vogliono studiare qualche provvedimento o andare in Comune devono giocarsi le loro ferie. Cari consiglieri regionali, non ci si fa rimborsare nulla anche perché c’è tanta gente che manda avanti famiglie con stipendi o pensioni di molto inferiori al vostro stipendio.
Chiaro e coinciso. Condivido oltre che la forma, soprattutto il merito
Caro Paolo, io sono uno di quelli si pagano tutto quello che serve a far politica: carburante, pasti, tempo, ecc..
Ma occorre ricordarsi che il diritto a far politica senza rimetterci nulla e senza essere ricchi è un diritto sancito dalla Costituzione e regolamentato dallo Statuto dei Lavoratori e dalla legge sull’ordinamento degli EE.LL..
Se i piccoli comuni non ce la fanno a pagare i rimborsi è meglio chiuderli.
Un unico comune che amministrasse Villafranca, Cantarana, Maretto, Roatto, Baldichieri, Castellero avrebbe la massa critica per avere le risorse per gestire lavori e attività degli eletti.
Dovremmo batterci per una riforma della P.A. che veda la soppressione delle province e delle circoscrizioni nonché l’accorpamento dei comuni per giungere a enti di almeno 10.000 – 15.000 abitanti che si relazionano direttamente con le regioni.
La “sprovincializzazione”, a parità di personale addetto al servizio effettivo, permetterebbe di rimuovere questure, prefetture, comandi dei VVF, provveditorati, ecc., ecc..
D’altronde l’efficenza territoriale è stata perseguita da Enel, Eni, banche, Ferrovie dello Stato, Poste, perchè la P.A. dovrebbe esserne esente?
lo so che non è bello mettere le mani in tasca alla gente ,certo 52 consiglieri sia centro destra ,di centrosinistra anno anno esagerato nei rimborsi noi
in casa lega nord faremo in modo che certa gente poco accorta non abbia più il modo di amministrare,niente.