CONSUMARE IL TERRITORIO
Quanto conterà l’ambiente nel futuro di Villafranca? Stando a chi ha vinto le elezioni, poco o nulla. Nasceranno sei capannoni tra la ex statale 10 e l’autostrada, davanti al Mercatone, e nessuno sa a cosa serviranno. Ho già avuto modo di dirlo. Di fronte alla concreta necessità di insediare una nuova impresa (ma si deve sapere nome, cognome, quanta nuova occupazione, cosa fa e piano industriale) si può anche decidere di costruire una struttura nuova, se non ci sono capannoni liberi adatti o recuperabili. Se mancano tutte queste informazioni, e in consiglio comunale l’amministrazione Padovani è stata incapace di darle, fare nuovi capannoni significa, da parte del Comune, favorire la più classica delle speculazioni edilizie.
Una settimana prima delle elezioni, c’è stata una serata voluta dal locale circolo di Legambiente dove i candidati a sindaco di tutti i paesi della Valtriversa sono stati chiamati a rispondere ad un questionario su temi ambientali. Un’ottima iniziativa mai fatta prima che poteva essere un’occasione per capire problemi importanti. Purtroppo, il tempo limitato l’elevato numero di quesiti e il voler dar spazio ai candidati senza incalzarli con domande precise, non ha consentito adeguati approfondimenti. Cliccando qui sotto, troverete le risposte. Guardando la tabella, credo emerga la differenza tra me e Cavalla. Peccato che tutto questo non sia venuto fuori né nella relazione finale, né sulla “Stampa”. Il nuovo sindaco non si fa problemi circa il consumo del territorio e non vuole valutazioni di impatto ambientale. I capannoni anche se sono brutti vanno sempre bene. Tutto uguale a quanto già faceva l’amministrazione Padovani, di cui lui è la naturale continuazione. Nel suo programma elettorale c’è solo un generico richiamo alla tutela dell’ambiente. Fa sempre fine e sistema la coscienza. Già in questi anni, in consiglio comunale ci siamo sentiti dire che le zone a verde pubblico non servono in quanto bastano i giardini privati e che le piantumazioni di alberi accanto ai capannoni sono costi per il privato che vanno evitati. L’idea di coinvolgere le associazioni ambientaliste nella formazione degli atti che riguardano l’urbanistica è mia: l’ho proposta ancora un anno fa nel silenzio del governo dove Cavalla era vicesindaco. Oggi, complice sempre la scarsissima informazione, pretendono di farla passare per loro, come altre cose. E questa sarebbe un’amministrazione interessata all’ambiente? Mi faccia il piacere…
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