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giovedì, 2 Maggio 2024

Noi vorremmo che la Biblioteca diventasse un laboratorio per sperimentare e conoscere

INVESTIRE NELLA CULTURA

Nell’ultimo consiglio comunale, senza alcun confronto preventivo, l’amministrazione ha messo in agenda anche una “riforma” del regolamento che riguarda il funzionamento della biblioteca. Una riforma molto modesta e di nessun valore pratico perché tutta basata sul cambio di qualifica del direttore che diventa un “coordinatore”. Come “Villafranca Domani”, in appena due giorni, il pochissimo tempo che avevamo a disposizione, abbiamo preparato una nostra proposta mirata a rendere più precisi e incisivi i compiti del consiglio della biblioteca, a ridurre le nomine dei membri fatte dal consiglio comunale evitando incarichi “a vita”, ad unire in un’unica figura presidente e direttore per dare un maggior peso operativo al ruolo, a dare reale importanza alla relazione annuale sul lavoro svolto che secondo la legge regionale deve essere presentata in consiglio comunale ogni anno per la discussione ma in consiglio non si è mai vista neanche una volta. Perché abbiamo fatto la nostra proposta? Perché riteniamo che la biblioteca  abbia bisogno di un urgente rilancio. Non deve essere solo il posto dove si prendono libri a prestito. Dovrebbe diventare un motore di nuove proposte culturali e informative, dove sia valorizzato l’importante ruolo dei volontari. Un motore capace di sperimentare. Che provi a coinvolgere un paese profondamente cambiato in questi anni. Noi vorremmo un libero laboratorio di idee che sappia uscire dagli stretti e inutili confini di Villafranca per aprire ai villafranchesi il confronto con nuove opinioni e nuove opportunità. Le attività possibili sarebbero molte. Ad esempio, potrebbe essere il luogo dove dare ai giovani la possibilità di esprimere il loro talento e inventare nuovi momenti di ritrovo. Dove si imparano a conoscere le culture delle comunità straniere ormai sempre più numerose. Dove conoscere la storia del paese e del territorio, anche quella più moderna della quale si fa ancora troppa fatica a parlare e sulla quale non ci si interroga mai. Potrebbe diventare l’occasione per incontrare gli autori per dibattere insieme sui loro libri. Il posto dove conoscere le esperienze di uomini della politica e dell’impegno sociale, magari per dare la possibilità a tutti di fare loro domande. Uno strumento capace di insegnare il funzionamento delle nuove tecnologie della comunicazione. Un mezzo con il quale promuovere un confronto sulla visione del nostro territorio dei prossimi 15-20 anni. Tutto in un programma denso di appuntamenti e contenuti che, magari, con il suo richiamo potrebbe anche favorire una rinascita del centro del paese: luogo sempre più dimenticato e in decadenza.  Ovviamente, bisognerebbe avere il coraggio di cambiare, dedicare energie e investire qualche soldo.  Servirebbe a costruire il domani. A dare nuovi contenuti al paese usando la qualità. Cultura, innovazione, informazione non sono inutili fastidi o “lussi” da trascurare perché “non ci sono soldi”: comoda scusa buona per tutti gli usi.

In consiglio comunale, l’amministrazione ha accolto con fatica una parte delle nostre proposte, stemperandone altre per ridurne la portata. Non ha voluto il limite dei mandati per gli amministratori. Non ha voluto il consigliere in rappresentanza degli utenti e non ha voluto l’impegno a collaborare con l’Istituto storico per la Resistenza di Asti (ente di cui il Comune è membro ma sul quale c’è una notevole dose di prevenzione da parte dell’amministrazione).

Per chi vuole vedere le differenze, pubblichiamo il testo delle nostre proposte e il regolamento finale. Lo abbiamo votato anche noi perché comunque un miglioramento c’è stato. Il rischio è che sia un cambiamento solo sulla carta, simbolico, se non verranno messi reali contenuti e non verranno investiti tempo in lavoro e qualche risorsa. Quindi, torneremo sull’argomento in futuro. In particolare, chiederemo che sia rispettata la discussione in consiglio della relazione sull’attività svolta dalla biblioteca ogni anno e verificheremo quanti soldi l’amministrazione destinerà alla cultura e come gli stessi verranno spesi.

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