600 EURO PER LA PROTEZIONE CIVILE
In questi mesi di difficoltà, abbiamo apprezzato l’impegno della locale protezione civile. I suoi volontari sono intervenuti e intervengono in più situazioni a prestare la loro collaborazione. Mercato, casa della salute, montaggio delle tende per la mensa, chiusura della piazza della chiesa, spesa a casa. Solo per citare qualche esempio. Persone che non si sono mai sottratte e hanno fatto molto, mostrando uno spirito di servizio che vale più di mille discorsi. Un insegnamento prodotto con i fatti.
La pandemia ha evidenziato le debolezze del modo di vivere che è andato affermandosi sempre più negli anni. Paghiamo le sempre minori attenzioni per i più deboli e per chi è in difficoltà. Paghiamo la mancanza di una cultura della prevenzione, considerata troppo spesso, a tanti livelli, compreso quello locale, come un costo inutile. Un’idea da anime belle.
Giusto ringraziare chi si impegna. Va bene auspicare che altre persone si rendano disponibili. Tuttavia, le istituzioni devono dare un esempio concreto e credibile. Non bastano comode dichiarazioni. Il nostro Comune ha messo in bilancio per la protezione civile la “considerevole” cifra di ben 600 euro. Un bilancio fatto a luglio inoltrato, cioè quando già si sapevano i problemi che stiamo vivendo oggi per la pandemia. Con una tale cifra si fa solo finta di far protezione civile. Tutto viene rimesso solo alla buona volontà dei singoli. Per anni, “Villafranca Domani” ha chiesto investimenti nella protezione civile. I precedenti governi comunali non ci hanno ascoltato. Negli anni, con investimenti magari contenuti ma continuativi, avremmo potuto avere quello che oggi manca. L’amministrazione attuale, in piena continuità con il passato, ha proseguito sulla stessa linea. In che direzione investire? Siamo a livello locale quindi bisogna essere molto concreti. Conoscere le situazioni di debolezza con un censimento dei bisogni sociali. Allenare tutti i soggetti potenzialmente utili (Comune, Unione, gruppo della protezione civile, Croce Rossa, alpini, medici) a lavorare insieme in modo coordinato, immaginando scenari di intervento e protocolli di comportamento. Formare i volontari sui rischi che potrebbero dover affrontare e sull’utilizzo di attrezzature ed apparecchiature di base. Ascoltare i loro suggerimenti per decidere insieme le priorità. Gratificarli e incentivarli, in particolare quelli impegnati in attività continuative. Pensare ad una sede, con attrezzature e un mezzo di trasporto. Qualcuno dirà: ma non ci sono soldi. Ma l’Unione Colli del Monferrato, quella tra Villafranca e Baldichieri, presieduta dal sindaco di Villafranca, a settembre, ha deciso di destinare 7 mila euro per pagare un addetto stampa per un anno. Con quei soldi, si sarebbe potuto comprare qualche attrezzatura utile. Avere un addetto stampa non è un obbligo. E’ una scelta. Poi, non siamo in una grande città. Villafranca e Baldichieri anche insieme sono un piccolo centro. Si è preferito spendere per far bella figura sui giornali e cercare consenso.
Ovviamente, ci sarà qualcuno che metterà in dubbio il fatto che l’Unione abbia istituito l’addetto stampa. Pubblichiamo qui sotto il provvedimento.