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giovedì, 2 Maggio 2024

le proposte per il sociale di Paolo Volpe e Marco Ferrero alla Valtriversa

PIU’ SOCIALE IN VALTRIVERSA

Torno a parlare di Valtriversa. Nell’ultimo consiglio del 28 aprile, il sottoscritto e Marco Ferrero hanno presentato una seconda proposta di integrazione alla relazione al bilancio preventivo 2010. Oltre a quella sull’acqua pubblica, approvata all’unanimità, abbiamiamo chiesto alla Valtriversa di impegnarsi nel sociale, chiedendo di votare sul seguente testo:

la Comunità collinare intende individuare criteri di sostegno alle persone bisognose, tenendo particolare conto dell’attuale emergenza lavorativa che ha colpito famiglie residenti nella Valtriversa. Inoltre, la Comunità intende promuovere iniziative di collaborazione tra i Comuni, l’Asl e il Cogesa con l’obiettivo di arrivare ad una precisa definizione dei servizi che verranno forniti dalla Casa della Salute in costruzione a Villafranca e attivare progetti a favore delle scuole e delle case di riposo.

Nel dibattito sono uscite le cose più diverse. Per Vincenzo Gerbi, ex sindaco di Cantarana, di case della salute era meglio non parlare per non correre il rischio di farle mettere a carico dei Comuni. Per Roberto Campia, presidente della Valtriversa, se le case di riposo hanno necessità possono presentare dei progetti e la Comunità vedrà se contribuire. Il sindaco Guido Cavalla, Villafranca, ha insistito sulla necessità di riorganizzare in senso “verticale” le scuole. Federico Felicetti, sindaco di Ferrere, ha sostenuto che non è competenza della Comunità intervenire nella gestione delle scuole.

Perché io e Ferrero abbiamo presentato alla Comunità la nostra proposta? Perché crediamo che la Valtriversa debba essere il regista della politica amministrativa della zona.

Casa della Salute

La Valtriversa ha titolo a parlare di casa della salute perché si tratta di una struttura a servizio di nove paesi, non della sola Villafranca. Se la Comunità fosse unita nel difendere la casa della salute e nel chiedere che venga riempita con servizi utili al territorio, in modo da evitare che le persone si debbano recare all’ospedale per tutto, ci sarebbero maggiori probabilità di concretizzare questo obiettivo. Far finta che il problema della casa della salute non c’è e aspettare che accada qualcosa, significa rischiare di perdere. La Regione finita in mano alla Lega ha già espresso la volontà di tagliare sanità e sociale. Il cantiere vicino alla rotonda sulla ex statale 10 si è già fermato da un po’. Solo per il maltempo? Spero che sia così, ma con la Regione leghista rischiamo di perdere la sanità sul territorio. Una Valtriversa che si muove unita avrebbe maggior forza con l’Asl, dove, probabilmente, ci sarà un cambiamento ai vertici. Avrebbe maggior forza anche nel Cogesa, ente al quale i Comuni versano soldi  cifre importanti (circa 40 mila euro annui per la sola Villafranca) e dove i Comuni dovrebbero essere più propositivi. Cioè, dovrebbero lanciare idee, entrare nel merito delle scelte fatte e verificare i risultati.

Scuola

La Valtriversa ha titolo a parlare di scuole perché si tratta del futuro dei giovani e dei nostri paesi.  I Comuni, insieme, dovrebbero sostenere nuove attività formative (qualcosa è stato fatto nel recente passato, ma poco) e la conoscenza di altre culture, lo studio e la creazione laboratori utili agli alunni di più paesi (sul modello del Bibliolab cantaranese); la progettazione e la costruzione di strutture che siano modelli di qualità sempre migliore (Villafranca ne avrebbe un gran bisogno). Oggi abbiamo una scuola sempre più penalizzata dai tagli imposti dal governo della destra. Se i Comuni investono nell’istruzione fanno una cosa giusta.  Non sto parlando delle spese tradizionali per il mantenimento degli edifici sede di scuole comunali. Nessuno dimentica che i Comuni dotati di scuole devono da sempre provvedere a luce, riscaldamento, acqua,  telefono, manutenzioni. A queste spese dovrebbero partecipare anche i Comuni che non sono sede di scuola ma mandano i loro ragazzi nei paesi vicini. Sto parlando di lavorare per una crescita di sempre maggior qualità dell’offerta formativa. Sarebbe anche l’occasione per incontrare gli insegnanti e capire dalla loro diretta esperienza quanto serve per migliorare.

Case di riposo

Le case di riposo non devono più essere intese come sole strutture residenziali ma anche come centri di servizi per gli anziani sul territorio. Bisogna dare sostegno ai tanti che sono costretti a vivere da soli. Serve più assistenza domiciliare. Servono mini alloggi protetti per quanti sono ancora in grado di gestirsi ma preferiscono avere la tranquillità e la comodità di servizi in comune. Serve avere il censimento dei casi più a rischio per sapere dove intervenire con tempestività. E’ utile un centro diurno con degli animatori per quanti vogliono stare insieme  condividendo attività. Bisogna costruire un nuovo modello di gestione delle case di riposo perché le rette hanno ormai raggiunto livelli troppo alti per chi vive di sola pensione. La Valtriversa può costruire una collaborazione tra la casa di riposo di Villafranca e quella di Ferrere. Collaborazione che potrebbe poi essere cercata con gli istituti dei paesi vicini alla nostra zona in modo da creare una vera e propria rete.

La votazione

Questo, in sintesi, il pensiero mio e di Marco Ferrero. Il voto sulla nostra proposta si è svolto in due momenti separati. Nella prima votazione, tutto il consiglio ha approvato che “la Comunità collinare intende individuare criteri di sostegno alle famiglie bisognose, tenendo particolare conto dell’attuale emergenza lavorativa che ha colpito famiglie residenti nella Valtriversa”. Fin qui tutto bene. Il secondo voto è stato sulla rimanente parte della nostra idea. Risultato: favorevoli 4 (il sottoscritto, Marco Ferrero, Alberto Pelissetti e Piergabriele Ricco – entrambi di Cortandone), contrari 13, astenuti 6 (Roberta Franco, sindaco di Cantarana; Gianluca Forno, sindaco di Baldichieri, e Maurizio Campanella, consigliere di maggioranza sempre di Baldichieri; Davide Cerrato, consigliere di opposizione di Monale; Felice Riccio, sindaco di Maretto e Alda Ferraris, suo vicesindaco). La proposta non è passata ma voglio esprire un apprezzamento per la sensibilità di quanti l’hanno votata e di quelli che almeno hanno avuto il dubbio e si sono astenuti.

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