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venerdì, 3 Maggio 2024

la vera “opera pubblica” del futuro? Il risparmio energetico

RISORSE DAL RISPARMIO

Lo sapete quanto spende il Comune di Villafranca in bollette per le utenze? La spesa 2013 è stata di 229 mila euro, per la maggior parte relativa ad illuminazione pubblica (110 mila euro). Seguono energia elettrica e riscaldamento di municipio e scuole. Ma anche il telefono non scherza: 7 mila euro solo di cellulari. Il dato è rilevante e non si può far finta di niente. La vera “opera pubblica” del futuro è risparmiare energia, eliminando gli sprechi e dispersioni. Cosa vorrebbe dire risparmiare almeno un terzo di queste spese? 70 mila euro che potrebbero essere destinati ad altre opere, come opere di manutenzione del territorio, di cui abbiamo notevole bisogno, e iniziative di lavoro sociale per sostenere i più colpiti dalla crisi.

Si può risparmiare? Si. Di sola illuminazione pubblica, siamo ad una media di 34 euro per abitante: quasi il doppio di quella italiana e quasi quattro volte quella europea. Siamo proprio sicuri che non si possano fare interventi per il contenimento della spesa? Si possono fare. Bisogna fare un esame serio, progettarli e attuarli. Led. Impianti intelligenti. Riduzioni di potenza. Lampade che concentrano la luce verso il basso. Reti efficienti.  Spegnimenti dove non servono. Quali vantaggi da “illuminare a giorno”? Noi di “Villafranca Domani” abbiamo sollevato il problema da anni. Sono costi che non possiamo più permetterci. L’amministrazione non è mai stata capace di scegliere una strategia precisa. Si sa: le luci davanti a casa son sempre promesse buone e facili da far capire per ogni campagna elettorale. Circa gli edifici, bisogna fare anche qui un esame serio e capire dove ci sono dispersioni di calore, valutando valide forme di coibentazione. Serve una gestione attenta degli impianti e la verifica della loro efficienza. Anche con l’utilizzo di tecnologia per l’auto produzione di energia. L’obiettivo? Portare tutti gli edifici in classe A. Si può anche risparmiare sul telefono, abolendo i cellulari che dall’epoca Padovani sono stati dati a vantaggio degli amministratori che governano e passando alle comunicazioni via internet.

Immagino già la classica obiezione: “non ci sono soldi da investire”. E’ la scusa per stare fermi e non fare niente. Serve un approccio globale al problema e voglia di lavorarci. Progettare dopo un’attenta analisi indipendente (non fatta fare alle aziende del settore: sarebbe come chiedere all’oste se il suo vino è buono). Realizzare i necessari interventi in modo graduale ma con un calendario definito, sperimentando se necessario per capire meglio i possibili vantaggi e concentrando al meglio le risorse esistenti nella direzione scelta. Concorrere ai fondi europei per il risparmio energetico: qui qualche problema c’è perché ci sarebbero possibilità migliori facendo parte di un’Unione di Comuni ma Villafranca ha scelto di rompere la Valtriversa. Formare il personale comunale sulla cultura del risparmio energetico: buone pratiche di comportamento, rilevazione costante dei consumi (sembra incredibile ma in municipio nessuno si è mai preoccupato di controllare “quanto” si consuma). Mettere più Comuni insieme per acquistare insieme energia sul mercato. Rendere visibili e comprensibili alla popolazione i dati sul consumo e sull’auto produzione di energia. Trasferire alla popolazione i vantaggi della conoscenza: introdurre norme per incentivare e favorire famiglie e aziende che fanno investimenti per il risparmio energetico, organizzare gruppi di acquisto per le tecnologie che servono.

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