CHIEDERE CONTO
Pubblichiamo la risposta del sindaco Cavalla sul caso della famiglia Idda. Leggetela ma non troverete nella sostanza nulla di nuovo. Il problema viene sminuito a semplice incomprensione di parole “superabili da entrambe le parti”. Comune e Cogesa starebbero facendo tutto con l’interessamento necessario. Siamo contenti che sulla situazione si sia mossa un po’ di attenzione. Crediamo che questo sia derivato, in primo luogo, dall’articolo apparso sul quotidiano “La Stampa” e dalle sollecitazioni di “Villafranca Domani” che ci hanno attirato anche le rampogne del direttore del Cogesa. A questi signori da molto fastidio che qualcuno chieda loro conto di quello che fanno.
Peccato che dal Comune non arrivino risposte concrete e verificabili. Solo affermazioni generiche. Non ci aspettavamo nulla di più, per carità. Eravamo convinti che Cavalla non avrebbe mai preso una posizione pubblica, e quindi con valore politico, di critica verso il Cogesa di Camisola e Botto. I fatti ci hanno dato ragione.
Visto che Villafranca versa al consorzio 42 mila euro all’anno, vogliamo sapere se, quando e in che modo il Cogesa si sarebbe mosso concretamente per sollecitare la Regione a dare i fondi per la sla e per quale motivo la Regione di Cota non sta pagando. Vogliamo sapere e, quando e in che modo si sarebbe mosso concretamente il Comune. Seguire “attivamente l’evolversi della situazione” è una di quelle affermazioni che non dicono nulla e, di solito, nascondono il fatto che, fino ad ora, si sia rimasti nella sostanza fermi.
Intanto, perché il caso non è ancora stato portato all’attenzione del tavolo del sociale dopo tutto questo tempo, magari per mettere in funzione una rete di solidarietà a livello locale?