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domenica, 13 Ottobre 2024

La crisi delle ex Officine San Grato

IL COMUNE NON HA DIFESO I LAVORATORI

I lavoratori delle ex Officine San Grato di Villafranca (Borgovecchio), azienda in crisi e oggi chiusa,  sono stati lasciati soli dal Comune. Questo è quanto è emerso in modo chiaro durante l’incontro pubblico dello scorso 12 marzo 2008, serata che ho organizzato con il gruppo “Villafranca Domani” nella sala Virano. L’assessore regionale Angela Migliasso, ospite dell’assemblea, ha spiegato che la Regione non è mai stata coinvolta per tentare una soluzione di quella crisi aziendale e si è mostrata molto stupita del silenzio tenuto dal Comune. Pur consapevole della difficile situazione attuale, in quanto bisognava muoversi molto prima per affrontare il problema, l’assessore ha dato la disponibilità di far incontrare un proprio funzionario esperto in materia con il sindacato: un contatto che, a quanto ci risulta, è avvenuto nei giorni immediatamente successivi. 

Nel consiglio comunale del 17 marzo 2008, martedì scorso, il sindaco Massimo Padovani, visibilmente seccato perché avevo citato il problema  nel mio intervento, ha dichiarato che il Comune comunque non può far nulla se il privato decide di chiudere un’azienda. Della stessa opinione anche l’assessore Roberto Guazzo.

L’interrogazione che avevo presentato a fine gennaio per sapere come si stavano muovendo Comune e Comunità Valtriversa per affrontare la crisi della ex San Grato ha avuto una risposta solo pochi giorni fa. Come potrete leggere cliccandoci sopra, si tratta di una “non risposta” perché evita la mia domanda e  fornisce una presunta storia della vicenda, senza dire assolutamente nulla di concreto sulle azioni che i due enti potevano intraprendere. Logica conseguenza pensare che i lavoratori hanno ragione a denunciare l’assenza del Comune: non ci sono state iniziative a sostegno di chi sta perdendo il posto di lavoro perché l’amministrazione comunale ha scelto di non intervenire e la Valtriversa è rimasta a guardare. Da quanto ho potuto apprendere, l’attuale governo comunale avrebbe anche visto con favore la proposta, che sarebbe stata avanzata dalla parte imprenditoriale, ai lavoratori di accettare 2500 euro in cambio del licenziamento.  

Dopo aver subito un fallimento, due passaggi aziendali, una riduzione d’organico, il mancato rispetto degli accordi che prevedevano assunzioni a tempo indeterminato, mancati pagamenti di competenze loro dovute e un clima di così pesante incertezza, i lavoratori avrebbero dovuto accettare il licenziamento rinuciando a qualsiasi ulteriore pretesa portando a casa  appena 2500 euro. Lo trovo vergognoso. Considero vergognoso che l’amministrazione comunale ritenga che non si possa far nulla davanti ad una crisi aziendale. Rinunciare a far valere le ragioni dei più deboli vuol dire aver comunque perso in partenza e vedersi portar via posti di lavoro dal territorio. Comodo far finta di nulla quando un po’ di famiglie rischiano di rimanere senza reddito.  Il Comune ha permesso che tutta la vicenda si svolgesse in silenzio, in modo da evitare proteste e lasciare isolati i lavoratori. La Regione andava coinvolta immediatamente non solo dal Comune ma anche dalla Valtriversa, in modo da far diventare  tutti gli enti locali della zona un fronte unito con Torino. Gli obiettivi dovevano  essere accertarsi di avere davanti un’azienda privata realmente intenzionata ad investire; chiedere il rispetto degli accordi sulle assunzioni; trovare un altro capannone più economico se questo risultava utile o collaborare per quanto poteva risultare necessario ad un imprenditore serio che voleva operare nella nostra zona; concordare forme di trasporto comode per i lavoratori e in particolare le lavoratrici  se si fosse dovuto per forza  prendere in considerazione il trasferimento in un’altra località; attivare in modo veloce  i necessari ammortizzatori sociali ed operare per trovare un nuovo lavoro agli eventuali esuberi.

Invece di fare tutto questo, chi governa ha lasciato peggiorare il problema, con il rischio di mettere in pericolo anche il futuro dello stabilimento di Monale. Questa è la politica “sociale” di lor signori.

risposta interrogazione-3-2009

 

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1 commento

  1. Ottima la proiezione su “Villafranca concentrico”, peccato che anche in questa occasione si e’dimenticato che al paese ne fanno parte anche le frazioni “DIMENTICATE “come reg.Crocetta,Taverne,Valle Goria , San Antonio,Castella,San Grato,ecc..,paesaggi bellissimi da filmare evitando i particolari sulla viabilita’,i fossi lato strada da tempo non puliti,le striscie a bordo strada fatte anche sull’erba,per non dire dell’immondizia buttata dagli automobilisti distratti.Penso che i Residenti auspicano ancora senso di appartenenza a questo paese ma soprattutto piu attenzione da parte degli amministratori a considerare Villafranca non un dormitorio per i residenti,ma una opportunita’anche di lavoro non piu’per pochi eletti di parentado.

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