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sabato, 2 Novembre 2024

la “Colli del Monferrato” vota il bilancio preventivo, ad agosto, e vara le commissioni

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LA MACCHINA DELL’UNIONE

L’Unione “Colli del Monferrato” comincia a dare qualche segnale di vita. Timidissimo. In nove mesi, il consiglio del nuovo ente, presieduto da Guido Cavalla, si è riunito per ben due volte. La prima per dire siamo nati e darsi un complicato, e brutto, stemma. La seconda, lo scorso 5 agosto, per approvare il bilancio di previsione 2015 e definire le commissioni consigliari. Voi direte: “il bilancio è un atto importante”. Vero anche se un bilancio preventivo fatto ad agosto non ha quasi significato. È un punto di partenza, necessario ma nulla di più. Ad oggi, l’Unione tra Villafranca e Baldichieri è solo sulla carta. La necessità principale è metterla in grado di funzionare al più presto, per farla diventare soggetto capace di decidere. Cosa serve per giungere a questo risultato? Mettere a punto una nuova macchina che sappia assorbire quanto oggi è diviso nei due municipi richiede mani esperte, con le necessarie competenze tecniche, in grado di governare il processo. Mani che oggi non ci sono. Non sono quelle del segretario comunale perché ha deciso di andarsene in pensione nel prossimo ottobre e non c’è il tempo per aspettare il suo sostituto, che ancora non conosciamo. Non sono quelle dei responsabili dei vari uffici perché non hanno la visione d’insieme necessaria per un compito del genere. Quindi? Servono consulenti esterni di provata esperienza nelle autonomie locali, che conoscano come funzionano i Comuni. Persone capaci di aiutare il consiglio e la giunta nelle scelte da fare e nell’assunzione di responsabilità da prendere. Esperti da individuare con urgenza e sui quali investire anche i soldi necessari. Magari qualcuno su questo punto storcerà il naso ma io credo che la mancanza di una dirigenza qualificata, capace di dedicare all’Unione una presenza costante, sia stata una delle cause che hanno portato la Valtriversa ad essere poco e, spesso, per nulla incisiva. L’altra e principale causa è stata la mancanza di volontà di una parte rilevante della classe politica che aveva governato quell’Unione fin dalla fondazione. Ma per la “Colli del Monferrato” tutta la classe politica si dice determinata a procedere. Quindi motivo in più per dotarsi, almeno fino a quando la macchina sarà costruita e in grado di lavorare da sola, della dirigenza che serve.

Le altre cose che servono sono creare gli uffici comuni, stabilendo come redistribuire il personale e chi fa cosa. Poi bisogna affidare ai responsabili dei servizi il compito di scegliere velocemente le procedure informatiche con le quali lavorare.

E la politica? Tutti i componenti dei consigli comunali di Villafranca e Baldichieri fanno parte del Consiglio dell’Unione. Quindi, tutti hanno la responsabilità di fare la loro parte. Ma è difficile fare scelte con un valore di zona se non si conosce in modo oggettivo la situazione. Per questo, ho proposto l’organizzazione di corsi formativi per dare a tutti i consiglieri la possibilità di conoscere in modo approfondito lo stato delle cose dei due Comuni. A partire dal bilancio, per capire come sono stati fino ad ora spesi i soldi, e dal piano regolatore, per conoscere le scelte urbanistiche che governano il territorio dei due paesi. In questo modo, le commissioni consigliari avranno la possibilità di conoscere quanto serve per iniziare a lavorare.

Bisogna dire che queste proposte, che ho anticipato in un incontro informale alcuni giorni prima del consiglio sono state recepite nelle linee generali all’interno della relazione al bilancio che Cavalla ha letto durante la seduta. Alcuni passaggi sono rimasti piuttosto sul vago mentre personalmente avrei voluto una maggiore chiarezza. Comunque, considero il gesto un fatto positivo. Ora, mi aspetto di vedere la necessaria traduzione pratica di questi obiettivi che sono stati condivisi. Obiettivi che servono a costruire la casa comune, cioè l’Unione. Poi, l’ente dovrà dimostrarsi capace di fare le scelte sui problemi di zona. E qui si vedranno le convergenze o le diverse sensibilità. Castaldo, Russo, Salvadore e il sottoscritto daranno il loro contributo di lavoro e di appoggio a tutte quelle scelte compatibili con il programma per il quale gli elettori ci hanno votato.

corsi di formazione per amministratori: la nostra proposta

Relazione del presidente al bilancio di previsione 2015

A PROPOSITO DI COMMISSIONI

Ritengo doveroso spiegare perché abbiamo votato favorevolmente alla proposta di costituire le commissioni consigliari, nonostante non fosse molto diversa da quella che era stata ritirata durante il primo consiglio per le critiche che noi avevamo formulato.

Prima, però, una premessa per permettere a tutti di capire.

La commissione è un gruppo di lavoro che si dovrebbe occupare di alcune particolari materie. Può essere intesa come un gruppo di collaboratori del singolo assessore, creato per aiutarlo nelle funzioni relative alle sue deleghe. Oppure come un organo espressione diretta del consiglio per approfondire temi, fare proposte politiche ed esercitare un potere di controllo sul lavoro della giunta. Sono due costruzioni molto diverse. Nulla vieta agli assessori di avere collaboratori scelti nelle file della loro maggioranza. Ma il Consiglio è o non è il luogo dove si fanno le scelte politiche? Le leggi dicono che il consiglio è il posto dove si fanno le scelte politiche e, pertanto, è doveroso stabilire regole che garantiscano ai consiglieri di poter svolgere il lavoro al quale sono chiamati. Questo indipendentemente da chi governa in quel momento. A garanzia di tutti. Pertanto, servono commissioni che coinvolgano i consiglieri che non hanno incarichi nella giunta dell’Unione per permettere loro quell’impegno di proposta politica al quale facevo cenno. In tal senso, avevamo chiesto e ottenuto, durante la preparazione dello statuto dell’Unione, di non dare la presidenza della commissioni ai membri della giunta. Le amministrazioni di Villafranca e Baldichieri hanno risposto mettendo  anche membri di giunta negli altri componenti delle commissioni e con la creazione della figura dell’assessore competente per materia come invitato permanente. Anche tre in certe commissioni. Perché? Tentativo di controllare le commissioni? Diffidenze tra amministratori? O, come ci è stato detto, modo per dare alle commissioni un apporto di conoscenza ed esperienza sui problemi? Valuteremo nel concreto quanto capiterà in futuro. Di sicuro, continuiamo a considerare la proposta che ci è stata fatta come una forzatura che avremmo preferito fosse evitata. In Valtriversa avevamo già fatto la pessima esperienza di commissioni gestite dai sindaci dei Comuni: organismi che erano stati svuotati di ogni potere. In più, avevamo visto in quale considerazione era tenuto il consiglio: nessuna. La giunta si era presa tutto il potere politico ed il potere esecutivo, considerando il consiglio solo un fastidioso momento burocratico. E in questo i sindaci erano sempre tutti d’accordo, con l’unica positiva eccezione di Giorgio Brosio, quando era sindaco di Cortandone, e di Bruno Colombo, nella sua parte di mandato da presidente dell’Unione.

IL NOSTRO RUOLO

Due presidenze di commissione sono andate anche a noi (il sottoscritto allo sviluppo economico e Alfredo Castaldo al sociale). Due di noi sono comunque presenti in tutte le commissioni. Aspetti senz’altro utili. Noi cercheremo di fare la nostra parte con coerenza, come già detto. Comunque, mi lascia perplesso la creazione di ben 10 commissioni. Forse, si potevano distribuire le materie in modo meno frammentato, concentrandosi su quelle più importanti. O, forse, ne han dovute creare 10 per dare anche a noi delle presidenze, mantenendo però la proporzione tra maggioranza e il nostro gruppo che è l’unico a rappresentare un’opposizione?

QUINDI?

In conclusione, abbiamo ora scelto di accettare la proposta solo perché non ci siano scuse di qualsiasi natura per ritardare ancora l’effettiva partenza dell’Unione. Già molto in ritardo e non per colpa nostra. Come già ribadito più volte, questa è la priorità. Noi ci auguriamo che la “Colli del Monferrato” sappia diventare un’entità unita e solida, capace di diventare punto di riferimento di tutta la nostra zona. Vedremo, alla prova dei fatti, se la giunta saprà mostrarsi collaborativa e saprà raccogliere quanto di positivo uscirà dalle commissioni, senza temere un confronto di idee che è solo normale nelle istituzioni se sono veramente democratiche.

Componenti commissioni Consiglio Unione Colli del Monferrato

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