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giovedì, 3 Ottobre 2024

la “casa della salute” dovrebbe aprire a dicembre

CI SIAMO

Il 26 ottobre siamo tornati a trovare la direttrice generale dell’Asl, dott.sa Ida Grossi. La riunione faceva seguito a quella già avuta lo scorso 29 agosto, quando andammo a portare le firme raccolte con la petizione. Scopo dell’incontro: chiarire quali servizi verranno messi nella nuova “casa della salute” e quando la struttura aprirà.

Quali novità sono emerse? Ci è stato confermato che i lavori edili sono terminati. In questi giorni, è iniziata la sistemazione degli arredi. Il trasferimento di quanto oggi è nei locali di via Luotto dovrebbe avvenire tra fine novembre e i primi giorni di dicembre. Tutto dovrebbe essere completato per metà dicembre.

Quali servizi entreranno in funzione? L’ambulatorio cardiologico, con elettrocardiogramma in accesso diretto. L’ambulatorio per le visite chirurgiche, che non avrà comunque la stessa dotazione di attrezzature prevista nella “casa della salute” di San Damiano per l’impossibilità di replicare l’investimento. L’ambulatorio alzehimer e neurologico. Il servizio infermieristico per lesioni cutanee difficili. Quelle elencate saranno tutte specialità su prenotazione. A differenza di quanto si era stato dichiarato nell’incontro pubblico del 22 marzo, torneranno le vaccinazioni che eviteranno tanti inutili spostamenti ad Asti. Altra novità importante: verrà attivato uno sportello per le pratiche sociali gestito dal Consorzio per i servizi socio assistenziali (il Cogesa). Probabilmente, sarà aperto un giorno alla settimana. Noi abbiamo ribadito la richiesta che l’ufficio svolga anche una funzione di coordinamento per tutti quei casi che coinvolgono sia bisogni sociali, sia bisogni sanitari. In seconda battuta, ma comunque in tempi brevi, dovrebbero arrivare l’ambulatorio urologico (sarebbe in corso la ricerca del personale da impiegare nel servizio), l’ambulatorio dermatologico e il dietista. Sempre tutti servizi su prenotazione. Ci sarà anche un locale destinato a palestra per le attività motorie.

Ovviamente, la struttura ospiterà anche i servizi che funzionano in via Luotto: il 118, lo sportello amministrativo, i prelievi, il consultorio, la “prevenzione serena”, il servizio veterinario e il controllo del diabete.

Quale sarà il ruolo dei medici di famiglia? Ancora da definire perché sempre legato al nuovo contratto nazionale degli stessi. E qui, osiamo dire, i tempi rischiano di essere lunghi perché di questo contratto si parla ormai da parecchi mesi. In linea di massima, un medico, a rotazione, dovrebbe assicurare la propria presenza nella struttura per consentire il funzionamento di un ambulatorio di medicina generale per 12 o 16 ore al giorno.

Non sono previsti periodi specifici di sperimentazione dei servizi ma c’è l’impegno a correggere quanto partirà, se ritenuto necessario.

DARE UN’INFORMAZIONE COMPLETA

Abbiamo sollecitato l’Asl a dare una completa informazione alla popolazione. Notizie che siano accessibili per tutti in modo facile. Ci siamo detti dispiaciuti che non ci sia stato il promesso momento di visita al cantiere: attività che probabilmente è stata ostacolata dalle preoccupazioni dei tecnici e sulla quale, crediamo, il nostro Comune non ha mai insistito. Da parte nostra, abbiamo ribadito che la visita al cantiere doveva essere un momento di informazione aperto a tutti, messo tra l’incontro pubblico del 22 marzo e l’apertura della struttura. Abbiamo comunque chiesto che, durante l’inaugurazione, ci sia uno spazio dove spiegare pubblicamente quanto è stato fatto e rispondere alla domande della gente.

GRAZIE ALLA PETIZIONE

La petizione ha rimesso la “casa della salute” al centro dell’attenzione della pubblica opinione. Da sempre, noi sosteniamo che nella nuova struttura dovevano esserci più servizi che in quella di via Luotto. Altrimenti sarebbe stata una sconfitta per tutti a spese dei cittadini contribuenti. Stando a quanto ci è stato descritto, avremo più servizi. Non è il progetto iniziale della “casa della salute”. Quello con il quale Padovani e Cavalla vincevano le elezioni comunali sparandola grossa e facendo credere che per merito loro arrivava a Villafranca il “pronto soccorso” e lasciando credere che, ormai, era tutto a posto. E’ un progetto ridotto rispetto alle ambizioni iniziali ma sembrerebbe evitato il pericolo di trasferire li solo il poco che c’è in via Luotto. Considerata la situazione, è un buon punto di partenza del quale siamo soddisfatti. A tutti quelli che hanno firmato va il merito di questa operazione. L’ambulatorio medico con l’orario lungo era una richiesta della petizione. Il ritorno delle vaccinazioni era un’altra nostra richiesta. Anche lo sportello Cogesa.

Bisogna dare atto alla dott.sa Grossi del suo impegno. Grazie a lei una vicenda lunga dieci anni sta per avere una svolta importante. La struttura costruita con soldi pubblici potrà avere un senso. Apprezziamo anche la  disponibilità al dialogo diretto che la dott.sa Grossi ha dimostrato. Cosa tutt’altro che usuale tra i dirigenti pubblici importanti.

COSA MANCA?

Vorremmo ancora vedere i servizi socio sanitari che lavorano nel nostro territorio operare in rete tra loro. Cosa vuol dire?  La casa di riposo, le scuole, il volontariato, le Unioni “Colli del Monferrato” e Valtriversa” devono poter lavorare insieme alla “casa della salute” su progetti condivisi. Come? Ad esempio, la casa di riposo Santanera potrebbe ampliare i suoi servizi di assistenza, fornendoli sia a domicilio, sia al pubblico indistinto. Le scuole potrebbero partecipare ad attività di prevenzione e di formazione. Il volontariato, in collaborazione con i Comuni, potrebbe fornire supporti ed aiuto agli anziani che vivono soli. Il Cogesa potrebbe partecipare ad un coordinamento che definisca chi deve fare e che cosa nei casi di bisogno che hanno risvolti sia sociali, sia sanitari. Su questi temi, abbiamo registrato la disponibilità della dott.sa Grossi ad uno specifico incontro di approfondimento.

Vorremmo vedere un’organizzazione dei servizi che aiuti i cittadini a non perdere tempo. Che eviti inutili trasferimenti con le relative attese. Che accompagni chi ha bisogno di cure e aiuto nella direzione corretta dandogli le necessarie informazioni. Perché non fare le prenotazioni di visite ed esami direttamente dal medico che ti fa le prescrizioni? Perché non far avere i referti direttamente al medico di famiglia, evitando il disagio del ritiro diretto?

Manca una chiara idea sul futuro di via Roma. E in questo caso le responsabilità sono del Comune. Togliendo un importante servizio al centro del paese, via Roma diventerà ancora più povera e vuota. Servono scelte per un suo rilancio. Noi di “Villafranca Domani” avremmo preferito che la “casa della salute” venisse realizzata nella proprietà ex Venturello, adiacente alla casa di riposo. Lo proponemmo nel 2006 ma la nostra idea venne bocciata dall’amministrazione comunale. Così fra poche settimane avremo una via Roma più vuota, i locali comunali di via Luotto vuoti, gli edifici ex Venturello, di proprietà del Santanera, sempre vuoti e in abbandono. E nessuna idea in programma. Davvero un bel risultato dopo tutti questi anni.

MA NON E’ FINITA

Se qualcuno pensa che i servizi ottenuti con la “casa della salute” siano definitivi e che non dobbiamo più preoccuparci del problema, sbaglia. Viviamo in un’epoca di forti cambiamenti, troppo veloci. In un periodo storico dove i diritti della persona sono sempre di più messi in discussione. I servizi sociali, la sanità pubblica, l’istruzione pubblica, un ambiente sano e tutelato, la partecipazione alle scelte politiche che determineranno il nostro futuro, solo per citarne alcuni, sono diritti che vengono smantellati un po’ per volta, spesso nel silenzio e nella rassegnazione di tanti, con la giustificazione che “mancano i soldi” o che bisogna decidere “in fretta”. Da troppo tempo, chi governa a vari livelli pensa che i diritti siano un impiccio. Impediscono a chi ha interessi grandi da sviluppare di farsi in santa pace i suoi guadagni. E allora? Anche nel locale, anche nelle cose che sembrano piccole, non bisogna mai dare nulla per scontato. La “casa della salute” rappresenta un pezzo importante dei servizi sanitari per la nostra zona. I suoi contenuti devono essere difesi e migliorati. In tal senso, a partire dagli amministratori locali, tutti dobbiamo mettere la massima attenzione. Il nostro impegno in questa direzione prosegue. Valuteremo come i servizi verranno attivati e svolti. Faremo nostre proposte, in linea con i contenuti della petizione. E vi terremo informati.

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