IL FUTURO DELLA VALTRIVERSA
Lo scorso 25 luglio 2008, venerdì, il consiglio della Comunità collinare Valtriversa ha confermato Giamprimo Forno, sindaco di Baldichieri, alla presidenza dell’ente fino alle prossime elezioni che rinnoveranno le amministrazioni dei Comuni, nel maggio 2009. Unico dissenso: Ferrere. I rappresentanti di quel Comune, il sindaco Federico Felicetti e Pier Renato Franzero, non hanno motivato la loro astensione al momento del voto. Tuttavia, contrarietà è risultata a tutti evidente: spesso, in precedenti occasioni, avevano manifestato i loro malumori e loro critiche alla gestione Forno. La rappresentante di minoranza, Milena Migliarina, non c’era: dal 2004 è stata presente pochissime volte. Nella seduta predente, c’era stato un acceso scontro tra Felicetti e Padovani, sindaco di Villafranca, dove il primo ha accusato il secondo di tentare un uso ad esclusivo vantaggio del proprio paese delle risorse della Valtriversa. Polemica nata dalla richiesta dell’amministrazione villafranchese di far pagare alla Comunità due autovelox da installare sulla ex statale 10.
Dichiarando quanto bisognerebbe fare nei prossimi nove mesi e nei cinque anni del prossimo mandato, prima Forno e poi Padovani hanno citato la revisione dello statuto per allungare il mandato del presidente (oggi fermo a due anni: situazione che contribuisce a mantere la Valtriversa in una continua precarietà); convocazioni più frequenti del consiglio per un migliore coinvolgimento; una futura gestione dell’ente che non debba essere affidata per forza ai sindaci ma magari ad assessori o consiglieri; un solo segretario per tutti i Comuni; un incontro col personale dei Comuni per spiegare che il futuro passa dalla collaborazione con la Valtriversa; un unico ufficio tributi con un possibile lavoro per rendere più omogenei regolamenti e tasse nei vari paesi. Ben vengano questi propositi ma con una piccola precisazione: non sono farina del loro sacco. E’ dal 2004 che il sottoscritto e membri di altre minoranze (Sergio Magnetti di Monale e Mariella Casalegno di Maretto) fanno queste ed altre proposte, dando sempre una disponibilità a collaborare in modo attivo alla loro realizzazione. Sollecitazioni mai accolte dalla maggioranza e, spesso, molto criticate perché troppo fastidiose. Se ci avessero dato retta prima, credo che oggi la situazione sarebbe migliore. Ben venga, quindi, questo pentimento. Tuttavia, io sono tra quelli che crede prima di tutto ai fatti e, quindi, sono curioso di vedere cosa verrà messo in pratica nei prossimi mesi, il tempo che ancora rimane ai sindaci attuali prima della fine del mandato.
La Valtriversa è un’opportunità di straordinaria importanza per tutti i paesi che la compongono. Oggi, stare da soli è un errore. Fare cose insieme significa avere più forza, proprio in un momento in cui i soldi a disposizione dei Comuni dovrebbero ancora diminuire (se continueranno gli assurdi propositi del governo Berlusconi). Stare insieme significa tutelare l’autonomia dei paesi, in particolare di quelli più piccoli. La Valtriversa di questi anni ha perso tantissimo tempo: inutili rivalità, incapacità di dialogare, soldi dispersi su obiettivi poco efficaci, mancanza di idee. L’attuale maggioranza che governa Villafranca ha forti responsabilità in questo senso: non è mai stata capace di parlare ai piccoli Comuni e non ha mai avuto una visione sul futuro stategico della Comunità. Però, è addirittura arrivata a mettere un poprio assessore nel ruolo di revisore dei conti della Valtriversa, con buona pace di un evidente conflitto di interessi. E’ necessario un cambiamento.
Voi cosa ne pensate della Valtriversa? Mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni.