LAVORO PER PAGARE I DEBITI
La crisi economica e la perdita di reddito, sovente unite alla precarietà del lavoro o alla sua perdita, mettono famiglie e persone in difficoltà. A livello dei nostri paesi, è possibile fare qualcosa per aiutarle? Noi di “Villafranca Domani” crediamo di si. Come? Creando una rete locale di protezione sociale e usando gli strumenti a disposizione. Nessuna pretesa di fare miracoli. Fare quello che è possibile perché stare fermi e indifferenti è la peggiore delle scelte. In concreto? Nell’ultimo consiglio dell’Unione del 12 maggio, abbiamo proposto che venga preparato un regolamento per l’utilizzo del “baratto amministrativo”. Cos’è? La possibilità di lavorare per il Comune per pagare tributi locali arretrati. Se utilizzato, questo strumento consentirebbe a chi non ha potuto pagare le tasse locali per difficoltà economiche di onorare il proprio debito. Con dignità. Senza inutili “carità”. Il debito pagato in cambio di ore lavorate. Un modo per favorire la partecipazione attiva delle persone con difficoltà al bene della collettività, impiegandole in lavori temporanei che il Comune spenderebbe soldi a far fare. In pratica, il municipio rientrerebbe di crediti difficilmente recuperabili. A Villafranca c’è questo problema? Si. Ad esempio, la tariffa rifiuti non pagata è particolarmente importante. Lo sosteniamo da anni. A fine 2015, i crediti non riscossi erano pari a 225 mila euro, per quanto accumulato dal 2006 in avanti. Nel bilancio consuntivo, l’amministrazione comunale ha deciso la cancellazione di parte di tali crediti, per 79 mila euro, giudicandoli non più esigibili, facendola passare quasi per un banale fatto amministrativo. Quindi, 79 mila euro persi. Perché? Nonostante il vicesindaco sostenga che a Villafranca ci sia un mancato pagamento nella normalità, noi continuiamo a pensare che non pagare la tariffa rifiuti non sia normale e che i soldi persi siano un danno per i cittadini che pagano con regolarità. Il Comune deve pagare a sua volta la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Se non porta a casa i soldi delle bollette, deve prendere quanto manca da altre entrate, sottraendo risorse ad altre necessità del paese. E poi ci dicono la classica scusa che non ci sono soldi. Il Comune ha fatto qualcosa per incassare questi crediti? Secondo noi, poco o nulla. Qualche generico invito via lettera, in forte ritardo rispetto agli anni in cui i crediti sono maturati, serve a poco. Il “baratto amministrativo” sarebbe un modo per mostrare solidarietà pratica a chi vuole essere corretto e per capire chi vuole soltanto evadere, che deve essere perseguito con i mezzi a disposizione. Il “baratto” è una nostra proposta da tempo, sempre ignorata dall’amministrazione. Ora, il consiglio dell’Unione ha accettato di incaricare la commissione sociale di preparare un progetto per il suo utilizzo, previsto anche da una legge statale del 2014. Siamo soddisfatti che si sia finalmente aperta una possibilità. In commissione faremo le nostre proposte per regolare nella pratica l’uso di questo strumento. Vedremo se l’Unione e le amministrazioni di Villafranca e Baldichieri avranno la reale volontà di sperimentare una novità, già adottata da altri paesi dell’astigiano, o se preferiranno rimanere ferme.
Cliccando qui sotto, troverete il testo completo della nostra proposta.