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venerdì, 26 Aprile 2024

idee e proposte nel dibattito sui referendum organizzato dal circolo Pd Valtriversa “Domenico Tamietti”

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Buona partecipazione di pubblico alla riunione sui referendum organizzata dal circolo Pd Valtriversa “Tamietti”. Mercoledì 8 giugno, una quarantina di persone hanno ascoltato idee e motivazioni proposte da sostenitori del “si”: Vincenzo Gerbi, ex sindaco di Cantarana e presidente dell’Autorità d’ambito per l’acqua Astigiano Monferrato; Antonio Tamagnone, presidente dell’Acquedotto della Piana; Fausto Fogliati, vice segretario provinciale del Partito Democratico astigiano; Mauro Malaga, sindaco di Cerro Tanaro.

Dal dibattito sono emerse idee, informazioni e ragionamenti di notevole interesse. Gerbi ha ricordato che l’acqua deve essere considerata un servizio di interesse sociale, non un bene economico. La legge attuale obbliga a privatizzare, consegnando ai privati gestione e determinazione delle tariffe. Perché privatizzare anche il pubblico che funziona bene? Perché consentire libertà tariffaria al privato mentre le precedenti gestioni pubbliche erano vincolate a tariffe imposte, con la conseguente difficoltà di avere soldi per gli investimenti nella rete? Perché oggi si assegna al privato un guadagno d’ufficio assicurato del 7 per cento? Tamagnone ha spiegato che l’Acquedotto della Piana, società pubblica che unisce 18 Comuni del nord ovest astigiano, tra i quali Villafranca e Cantarana, reinveste tutti i suoi utili. Se arriverà il privato, vorrà i guadagni per sé. Utili che verranno incrementati con l’aumento delle tariffe che oggi sono sotto la media nazionale. Secondo Tamagnone, a livello italiano, dove ci sono i privati, le tariffe si aggirano tra 1,7 euro a metro cubo e 2,3 euro. All’estero si raggiungono anche i 7 euro di Berlino. Contro 1,39 euro della nostra zona. Al fondo di questo pezzo, il testo integrale del suo intervento, che vi invito a leggere. Fogliati ha rifatto la storia delle leggi che Berlusconi si è confezionato per difendere se stesso ed i suoi interessi: nella gente c’è “la convinzione che chi ha i soldi se la cava”. Anche sul tema giustizia, cliccando al termine di questo pezzo, troverete la sintesi del materiale che ha utilizzato per il suo intervento, che si è concluso ricordando come la nostra repubblica sia nata proprio con un referendum. Malaga ha sottolineato che quanti ricoprono cariche pubbliche hanno il dovere di fare un’informazione corretta ed ha ricordato i rischi legati al nucleare.

Sollecitato da un intervento dal pubblico, Gerbi ha chiaramente detto che ci sono settori strategici nei quali il privato non deve investire perché se la parte pubblica ne perde il controllo, per il controllo del territorio. Ha poi fatto gli esempi di istruzione e sanità, dai quali il pubblico si sta ritirando, arrivando a chiedersi, in modo giustamente provocatorio, come verranno utilizzate le tasse se lo Stato non costruirà più ospedali. Rispondendo ad una mia domanda su cosa si può fare a livello locale, in un Comune, per risparmiare energia e acqua, Gerbi ha ricordato la necessità di norme urbanistiche, magari impopolari, che impongano il recupero dell’acqua piovana e la possibilità di fare fotovoltaico solo su terreni dismessi. Sempre dal pubblico, è arrivata la critica che i referendum sarebbero stati strumentalizzati a fine politici da entrambi le parti. In risposta, Fogliati ha evidenziato che il cittadino ha la possibilità di fare una scelta politica che condizionerà il legislatore.

Daniele Barcaro, attivo collaboratore del nostro circolo, è tornato sul tema del nucleare, ricordando un aspetto quasi sempre dimenticato dai dibattiti ufficiali: la presenza di una centrale ha un notevole costo sociale perché modifica radicalmente il modo di vivere della comunità risiede nei pressi dell’impianto. Per Gerbi, il territorio italiano, per la sua stessa conformazione, è tutto abitato e compromesso: quindi è impossibile costruire una centrale lontano dalla gente.

In conclusione, a voi che leggete chiedo: volete una società dove  le cose si fanno solo se convengono e portano utili o una società dove ci sono diritti che si devono mantenere e non svendere a nessuno perché sono inalienabili e servono per mantenere la dignità della persona? Se il 12 e 13 giugno sbagliamo a scegliere, ci diranno che è normale che tutto debba essere governato dal privato che ha i soldi.

l’intervento di Antonio Tamagnone

Fausto Fogliati e leggi su misura per Berlusconi

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