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venerdì, 26 Aprile 2024

i rifiuti nell’astigiano: torna un problema mai risolto definitivamente

GAIA

Anche l’amministrazione comunale villafranchese ha deciso di non ricapitalizzare Gaia spa, la società, di proprietà dei Comuni astigiani, che gestisce gli impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. E’ successo nell’ultimo consiglio comunale dello scorso 28 novembre 2009. Noi, come gruppo di opposizione di “Villafranca Domani” , abbiamo votato contro la richiesta di non ricapitalizzare. Per Villafranca il costo sarebbe stato di circa 70 mila euro. Troppi dubbi non chiariti. Mesi passati senza dire nulla al gruppo di opposizione. Troppa incertezza e nessuna volontà di trovare un compromesso per mettere paletti che difendessero il ruolo pubblico della società. Ma andiamo con ordine. Cosa sta succedendo?  Nonostante sia riconosciuta da più parti come un esempio di eccellenza, la società corre seri pericoli di sopravvivenza a causa di un risarcimento da 6 milioni di euro dovuto alla Daneco spa, ditta alla quale era stata affidato e poi revocata la costruzione dell’impianto di trattamento di Valterza. Gaia non ha i soldi per pagare la condanna, se questa verrà definitamente confermata. Dovrebbero metterli i Comuni, in quanto soci, ma non vogliono farlo. Perché? Dicono di non avere i soldi. La giustificazione più semplice. Però i Comuni sono anche i proprietari di Gaia, con tutte le responsabilità dei ruolo, e questo mi sembra sia compreso solo da pochi.

E ora? L’assemblea dei soci di Gaia convocata per il lo scorso 30.11 è andata volutamente deserta e, probabilmente, andrà deserta anche la prossima. Tutto rimandato a gennaio, quindi. Nel mezzo, sono state avviate trattative con la Daneco per una possibile transazione. Trattative gestite da Massimo Padovani, che nonostante adesso non sia più sindaco e nemmeno consigliere, sembra lo stesso ben intenzionato, con l’appoggio dell’attuale amministrazione comunale di Asti, a rimanere presidente del Cbra, il consorzio di bacino, di cui sono membri gli stessi Comuni, che gestisce le politiche dei rifiuti, comprese le tariffe, ed è il controllore di Gaia. Nel frattempo, ci potrebbe essere la revisione della sentenza che condanna Gaia a pagare, magari, come tutti ci auguriamo visto che ci sarà un nuovo collegio giudicante, in senso favorevole alla società astigiana.

I TANTI PUNTI INTERROGATIVI DELLA POLITICA ASTIGIANA SUI RIFIUTI

Situazione molto incerta e ingarbugliata, quindi, ma qualche riflessione credo sia opportuno farla. Anche per spiegare il voto di  “Villafranca Domani”. Perché Gaia non è stata messa nelle condizioni di lavorare guadagnando? Oggi avrebbe avuto le risorse per affrontare il contenzioso con Daneco.  Come ha ben spiegato Mauro Oddone, che è stato presidente del vecchio consorzio smaltimento rifiuti, durante un recente incontro organizzato dal circolo PD della Valtriversa, Padovani e l’ex presidente della Provincia Marmo non hanno voluto che la Gaia importasse rifiuti da trattare da fuori astigiano, nonostante l’astigiano avesse smaltito rifiuti in giro per l’Italia per anni e solo a Torino spendendo, dato fornito sempre da Oddone, 110 miliardi di vecchi lire. Tutto perché allora non c’erano impianti di smaltimento in provincia. Il trattamento di Valterza e il compostaggio di San Damiano  lavorano meno rifiuti di quanto potrebbero fare in base alle loro capacità, con un conseguente aggravio di costi non compensato da nulla. Qualcuno obietterà che importando rifiuti si sarebbe saturata prima la discarica di Cerro Tanaro. Discarica che comunque si riempirà fra pochi mesi mettendo di nuovo l’astigiano in emergenza perché ancora non è stata individuato un nuovo sito per un altro impianto: scelta che l’esperienza di tutti questi anni doveva far apparire urgente, ma sia la Provincia di Marmo, sia il Cbra di Padovani hanno evitato di assumersi la responsabilità (per Padovani c’erano le elezioni provinciali e si sa che l’argomento non paga elettoralmente…) .

FACCIAMO BENE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Altri diranno: niente discariche e facciamo bene la raccolta differenziata. D’accordissimo nel fare bene la differenziata per fare a meno della discarica. Sono stato tra i primi concreti sostenitori della differenziata in provincia di Asti, quando l’allora minoranza oggi maggioranza in Comune criticava gli investimenti  in questo settore  giudicandoli inutili e costosi (salvo poi beneficiarne ancora oggi). Peccato che per farla al massimo delle potenzialità, riducendo a zero il rifiuto, ci vogliano scelte, impegni, cultura, costi e cambi di abitudine che solo tempo e una precisa decisione politica di tutti i Comuni potranno far sperare di raggiungere.  I rifiuti vanno ridotti ed è li che bisogna tendere con l’operato di tutti quelli che ci credono, ma nel frattempo di una discarica abbiamo bisogno. Oggi, al contrario, dopo tante belle parole del Cbra, assistiamo ad un progressivo deterioramento della qualità con cui si fa la raccolta differenziata. E’  sotto gli occhi di tutti: segno evidente che il tempo passa e che sono mancate efficaci campagne di sensibilizzazione  tra la gente. Non basta appiccicare ogni tanto qualche manifesto o fare volantini generici che poco spiegano al cittadino cosa fare in concreto nel proprio paese.  Facciamo finta di non vedere che parlare ecologia fa fine tra gli amministratori pubblici quando serve a far bella figura sui giornali? Poi, nei fatti, tante belle aspirazioni lasciano il tempo che trovano. A gestir male la politica dei rifiuti si rischia di mandare in dissesto l’economia di tutta la provincia, con pesanti riflessi su famiglie, aziende e ambiente. 

IL FUTURO DI GAIA?

Torniamo a  Gaia. Rischia di finire in mano ad un compratore?  Se anche l’ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato sarà sfavorevole e non ci sarà un accordo transattivo buono, il rischio di dover cedere tutto ad un compratore, magari a seguito del fallimento della società, è possibile. Chi? Le ipotesi sono tutte aperte ma il vero problema credo sia che una qualsiasi ricerca di un socio privato con il peso di una situazione deficitaria provocata dalla causa Daneco e l’insistenza dei Comuni a non voler ricapitalizzare metterebbe Gaia in una posizione di oggettiva notevole debolezza, con il rischio di doversi svendere. L’amministrazione comunale villafranchese vede bene che il servizio venga ceduto al privato. E’ il solito motivetto a cui siamo abituati da un po’: privato è bello; pubblico è cattivo. E chi lo dice? Io credo che il pubblico serio debba gestire bene servizi che hanno importanza vitale per la collettività. Svendere al privato quello che si è costruito con i soldi di tutti mi sembra gravemente sbagliato. E se il compratore di Gaia fosse l’Asp? Ipotesi possibile che sarebbe, nel caso si concretizzasse, un forte passo verso il monopolio della gestione dei rifiuti astigiani ad un unico soggetto, che farebbe gli interessi dei suoi soci, il Comune di Asti ed i privati, e non quelli dei Comuni della provincia. E la sorte dei 130 dipendenti? Sono i Comuni i loro datori di lavoro e a far finta di niente, dicendo che formalmente il problema è competenza di Gaia in quanto società, nessuno ci farebbe una bella figura. Dietro a tutta la vicenda c’è il fantasma dell’inceneritore? A Canelli, Marmo ne avrebbe parlato in consiglio comunale. Piace a tutti l’idea?

 

Chi desidera leggersi qualche dato su come nell’astigiano  stiamo facendo male la differenziata, clicchi qui sotto:

i dati di Gaia sulla differenziata

3 Commenti

  1. Perdona la mia ignoranza, se ho ben capito tutto ha origine da una revoca fatta alla ditta Daneco Spa.
    La mia domanda è: chi ha deciso la revoca? perchè adesso i comuni e quindi noi dovremmo tirar fuori tutti questi soldi?
    Ti ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrai darmi.
    Cordiali saluti

  2. Il problema pù urgente,Paolo, e bisogna farlo capire a chi legge, è che ormai la discarica è esaurita,che il nuovo sito di discarica,che avrebbe dovuto individuare il C.B.R.A.,ancora adesso non è stato individuato, e quindi siamo in emergenza….
    Questo vuol dire che l’astigiano pagherà caro la volontà politica di non decidere nulla, e la pagherà ognuno di noi…Quanto a GAIA ribadisco che è pazzesco buttare al vento quei centinaia di milioni di euro spesi in questi anni per rendere efficiente il sistema di smaltimento rifiuti astigiano per decisioni esterne all’azienda,e mi riferisco al fatto che a GAIA è stato impedito di far lavorare gli impianti a pieno regime, non autorizzando l’importazione di rifiuti da fuori provincia,cosa che avrebbe portato nelle casse di GAIA un attivo di oltre 4 milioni di euro….evitandoci oggi questo problema……cordiali saluti.

  3. Ormai gli inceneritori e le discariche sono superati da un nuovo sistema brevettato di smaltimento finale dei RSU,che li incorpora in blocchi di cemento con forme e misure adattabili a molti impieghi, che non dà alcun inquinamento, è semplice ed economico.
    Un impiego importante dei blocchi sarebbe la messa in sicurezza di molti siti a rischio idrogeologico,che risolverebbe i problemi di molti comuni e quelli della Soc. GAIA, nel caso lo volesse adottare.
    Posso dare spiegazioni dettagliate a chi ne fosse interessato.
    aldocannavo@fastwebmail.it

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