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giovedì, 2 Maggio 2024

i costi per uscire dalla Valtriversa. Il caso di Ferrere

DIVISI SI PERDE

Dopo il mio ultimo articolo sui costi che il Comune di Villafranca potrebbe subire per l’uscita dalla Valtriversa, sono stato invitato a quantificare questa cifra ed a ricordare gli oneri subiti dal Comune di Ferrere, che fu il primo ad abbandonare l’Unione. Sono osservazioni corrette e provo a rispondere.

Lo statuto della Valtriversa regola l’uscita di un Comune all’art. 9. Un testo generico, scritto malamente senza pensare ai casi concreti. Una sola cosa dice con chiarezza: l’Unione non deve avere danni. Cosa vuole la Valtriversa? Che tutti i costi dovuti a scelte fatte dai Comuni quando partecipavano a pieno titolo alla vita dell’ente siano sempre a loro carico, anche se non siedono più nel consiglio. A quanto ammontano questi oneri, secondo l’Unione? Siamo a circa 139 mila euro. In questa cifra sono compresi 20 mila euro riferiti ai costi della struttura dell’Unione (ad esempio, impiegata amministrativa e segretario). Non facendo più parte della Valtriversa, per Villafranca sarebbero una sorta di penale. La parte rimanente sono i costi dei servizi che il Comune potrebbe continuare ad utilizzare da semplice cliente dell’Unione, senza avere voce in capitolo circa le scelte politiche. Quanto è costato a Ferrere andar via dall’Unione? 50 mila euro a saldo di ogni pendenza. Cioè Ferrere, dopo un lungo periodo di tensione con l’Unione, ha concordato un pagamento forfettario a definizione di tutte le pendenze e senza più utilizzare alcun servizio. Accordo che è stato reso possibile sempre dallo statuto che non fissa  alcun limite alla contrattazione. Cosa vorrà fare l’amministrazione villafranchese? Come ho già detto, probabilmente uscire dall’Unione senza pagare oneri. Cosa faranno i cinque Comuni che rimangono in Valtriversa? Dubito che accetteranno condizioni del genere. Fino ad oggi, non mi risulta siano stati raggiunti accordi e l’amministrazione non ha ancora risposto all’interrogazione presentata da “Villafranca Domani”. Cosa succederà? Se nessuno cederà, un probabile assurdo contenzioso, capace di trascinarsi per lungo tempo, come successo con Ferrere, e rendere ancora più profonde le divisioni tra Villafranca e gli altri Comuni della zona. Comunque la si guardi, l’uscita dalla Valtriversa rappresenta un grave danno per il nostro paese. Danno causato dall’attuale amministrazione comunale.

Recesso Valtriversa: l’art. 9 dello statuto

costi del recesso: l’interrogazione di “Villafranca Domani”

3 Commenti

  1. quindi a livello puramente economico non è possibile sapere quanto costerà e se ci sarà una penale, se non ho capito male.A livello di servizi neanche mi pare di capire (ognuno ha la sua visione delle cose, giustamente, ma di concreto ,tangibile,non mi pare ci sia molto ). per un comune cittadino non è facile capire come stanno realmente le cose, o ti schieri per partito preso o se vuoi ragionare con la tua testa non hai dati sufficienti.questa è la storia dell’Italia ,dove si fanno 2 perizie nello stesso luogo e si hanno 2 esiti diversi a seconda degli interessi del committente ,ricordo le perizie a Villanova per la discarica ai confini con Valfenera per una parte c’erano falde acquifere che potevano essere inquinate per l’altra no !!! o le falde ci sono a giorni alterni o c’è qualcosa che non funziona!!!!!!

    • I problemi ci sono perché l’Unione Valtriversa è stata costruita male da quegli stessi amministratori che oggi hanno deciso di affossarla. Questo è il dato che il comune cittadino vede e su questo può farsi un’idea concreta. Bisogna stabilire come affrontare i prossimi anni che saranno sempre più pieni di forti difficoltà. Facendo finta di niente? Tirando a campare, tanto andrà tutto bene? Facendo finta di non vedere che poche persone stanno sempre meglio e molti stanno sempre peggio? O cercando di riorganizzare gli enti locali per affrontare i problemi che abbiamo il potere di risolvere noi, come persone? Io credo serva questo. Oggi i piccoli comuni, e Villafranca è un piccolo comune, non hanno più ragione di essere. Bisogna riorganizzarsi con strutture più grandi, per risparmiare e fare di più. La Valtriversa serviva a questo. I nostri governanti comunali hanno preferito rompere, dando la colpa “agli altri” se le cose non vanno. La scelta è non fare nulla o provare a cambiare con un nuova visione di futuro.

  2. ma se il comune cittadino non sa neanche che esista la Valtriversa e a cosa dovrebbe servire, non è certo con questa risposta che si riesce a capire qualche cosa di più. Almeno io non riesco a capirlo.

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