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giovedì, 25 Aprile 2024

Forno nuovo presidente dell’Unione “Colli del Monferrato”

COME SEMPRE IN RITARDO

Gianluca Forno, sindaco di Baldichieri, saprà far “decollare” l’Unione “Colli del Monferrato”? Lui si è impegnato. Noi ce lo auguriamo, visto che dopo oltre due anni da quando è ufficialmente nata, dopo lo strappo con la Valtriversa, non è ancora diventata operativa. Il 30 marzo 2017, Forno è stato eletto nuovo presidente dal consiglio all’unanimità, al posto di Guido Cavalla. Anche noi di “Villafranca Domani” lo abbiamo votato. Se Villafranca vuole diventare un’entità unita con Baldichieri, è giusto il principio dell’alternanza. Abbiamo anche votato la proposta di bilancio preventivo che contiene solo una voce importante: lo stanziamento per le attrezzature informatiche. L’ennesimo atto di fiducia che abbiamo voluto fare nei confronti dell’Unione.

Bilancio di previsione 2017 dell’Unione “Colli del Monferrato”

QUANDO L’UNIONE SARA’ OPERATIVA?

La risposta all’interrogazione che avevamo fatto lo scorso 2 gennaio per conoscere la situazione della “Colli del Monferrato” non ci aveva soddisfatto. Come nello stile tipico del sindaco Cavalla, era molto generica. Abbiamo replicato, chiedendo precisazioni. Questa volta la risposta è arrivata proprio da Forno il successivo 23 febbraio. Qualcosa in più ci ha detto ma non più di tanto. L’organizzazione dell’Unione doveva essere resa ufficiale a marzo. Come? Non veniva detto. Poi, nulla è accaduto. Le nostre perplessità rimangono e sono molte. Considerate le critiche che diversi dipendenti fanno all’idea dell’Unione, verso la quale non si sentono coinvolti dalle due amministrazioni comunali, credo siamo ancora lontani da un risultato finale adeguato. Divisione delle competenze? Accordi con i sindacati? Eravamo nel vago a gennaio. Nulla si sa oggi. Il 30 marzo, in consiglio, ci hanno detto di aver fatto il regolamento degli uffici e dei servizi ma non ci sono atti ufficiali e nulla è stato condiviso con il Consiglio. Almeno non con il nostro gruppo. Quando la politica è in ritardo di troppi anni perché non ha mai avuto voglia di fare le scelte, il vuoto da riempire non poteva che essere enorme. Viene ammesso che servono gli incontri formativi per gli amministratori, in modo da metterli in grado di conoscere la situazione di entrambi i municipi. Era una nostra proposta del 2015. In consiglio, ci è stato risposto non vengono fatti perché i responsabili comunali dei servizi sarebbero impegnati nell’organizzare la nuova struttura. Bene ma nessun impegno preciso viene preso. Come sempre. Noi abbiamo chiesto che vengano al più presto messe al lavoro le commissioni per fare le proposte utili alle scelte future dell’Unione. Commissioni che non si sono mai riunite.

la richiesta di ulteriori chiarimenti

la replica di Forno

DI CHI E’ LA COLPA? DELLE ANTENNE

In consiglio, la colpa del ritardo che ha impedito la partenza dell’Unione è stata data alle difficoltà di far funzionare i nuovi programmi per la contabilità e ai problemi nati nell’individuare un posto dove mettere l’antenna a Baldichieri per ricevere il segnale wireless a banda larga che consentirà di collegare i due Comuni. E pensarci prima? Ribadendo che appare evidente come il problema fondamentale sia che le due amministrazioni non credono nell’Unione, da quanto abbiamo capito, il collegamento sarebbe stato affidato ad una ditta privata che vende connessione a internet attraverso gli “antennini”. Ditta che si sarebbe fatta avanti per estendere il proprio servizio a Villafranca e Baldichieri. Considerato che la prima proposta sarebbe di un anno fa, ci chiediamo con quali criteri sia stato scelto l’operatore a cui affidarsi. E’ stata fatta una ricerca di mercato attenta? I Comuni hanno utilizzato una adeguata consulenza tecnica a loro supporto che li aiutasse ad individuare i bisogni ed a scegliere gli strumenti adatti? Comunicazioni e informatica sono settori dove contano moltissimo competenze e esperienza. Servivano le competenze di qualcuno che conoscesse come si lavora nei Comuni. O si sono semplicemente fidati di chi voleva guadagnare vendendo a terzi il servizio? Un privato che voglia guadagnare dalla sua attività è un fatto normale e, nei limiti giusti, legittimo. Ma i Comuni che consentono l’installazione delle antenne che servono al privato per vendere il suo servizio cosa ci guadagnano? Solo un abbonamento che sul mercato si compra con poche centinaia di euro all’anno? In definitiva, nemmeno quello perché l’Unione si è già impegnata a dare al privato 3 mila euro per tre anni di “contratto”, più altri costi per generici interventi di manutenzione definiti “ultra rapidi”. Sorgono ancora dubbi quando lo stesso Forno ha parlato dell’eventualità che l’Unione possa mettere altri soldi per dare alla ditta che dovrebbe realizzare la connessione la possibilità di installarsi su un ripetitore di una grande azienda già esistente. I nostri interrogativi sono aumentati quando abbiamo sentito accennare, sempre in consiglio, al fatto che si sarebbe scelto quell’operatore privato perché ditte concorrenti avrebbero fatto richieste di “20 – 30 mila euro”. Immaginiamo volessero posare fibra ottica.  In sintesi, è stata presa una decisione dopo aver preparato un progetto di collegamento pensato sulle reali necessità dell’Unione? Con scelte precise? Oppure si è andati sullo stile partiamo e poi vediamo cosa capita?

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