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domenica, 5 Maggio 2024

Domenica 15 maggio 2011: inaugurazione della casetta dell’acqua

“RIFIUTO ZERO”

Anche Villafranca avrà la sua “casetta” dell’acqua. Non sarà una vera e propria casetta sul modello di Cantarana, in quanto l’impianto erogatore è stato sistemato sotto lo scalone che sale da piazza delle Pollaie al municipio. Ma questo non credo sia un problema. Come gruppo “Villafranca Domani”, siamo contenti di questo investimento (il costo, a quanto ci risulta, è di 12.500 euro). Una decisione presa a tempi di record se consideriamo la cronica difficoltà a scegliere dell’attuale amministrazione comunale: dal contatto con la ditta costruttrice (la Culligan di Villanova) alla realizzazione sono passati un paio di mesi. Probabilmente, le sollecitazioni che  “Villafranca Domani” aveva fatto in più occasioni e i buoni risultati che stanno ottenendo Cantarana e Monale, partiti prima di noi, hanno convinto il Comune ad andare su questa strada. Sono convinto che i villafranchesi utilizzeranno in massa il nuovo servizio. La casetta serve a fare meno rifiuti: meno plastica perché non si deve andare al supermercato a comprare l’acqua in bottiglia. E si risparmia in quanto il costo dovrebbe essere di 5 centesimi al litro.

SERVE IL SOSTEGNO DELLA VALTRIVERSA

Ho chiesto alla Valtriversa di dare una mano ai Comuni che fanno iniziative importanti per favorire una minore produzione di rifiuti. Mi auguro che la mia sollecitazione venga raccolta. Oltre all’acqua, possono essere venduti con questo sistema altri prodotti. Ad esempio, latte, vino, succhi, pasta, cereali, detersivi di vario genere. Sono scelte che i Comuni devono aiutare perché il modo di pensare si cambia con azioni concrete. Altrimenti succederà poco o nulla. L’ho già detto: il commercio privato trova comodo andare avanti così e il consumatore fatica a cambiare abitudini se non gli viene semplice. A Villafranca c’era già stato il positivo esempio di Legambiente che aveva promosso una sperimentazione di vendita di detersivi alla spina: un’iniziativa artigianale ed efficace, passata nella totale indifferenza dell’allora amministrazione Padovani, nella quale Cavalla era vicesindaco. Come è stato detto durante il consiglio comunale di fine febbraio, l’attuale amministrazione non sembra credere molto nella vendita alla spina perché afferma che tali iniziative non avrebbero impatti rilevanti, che si tradurrebbero in aiuti alle attività commerciali e che le scelte di fare meno rifiuti devono arrivare dall’alto. Secondo me, per quantificare la minor produzione di rifiuti bisogna sperimentare in modo significativo, conoscere le numerose esperienze già in atto e coinvolgere il mondo ambientalista, che fino ad oggi a Villafranca è stato lasciato alla finestra. Proprio gli ottimi risultati delle casette dell’acqua dicono che questa è la strada da seguire. I distributori di prodotti alla spina vanno piazzati in posti comodi e di passaggio. Poi vanno gestiti. E’ ovvio che se questo avviene all’interno di attività commerciali è meglio. Per questo può essere utile fare accordi con operatori privati. Quindi: sostegni a fronte di precisi, duraturi e verificabili impegni da parte del commercio privato. In quanto ad aspettare leggi dall’alto che impediscano alle aziende di produrre merci con troppi rifiuti, dico solo che sarebbe bello arrivassero ma la politica dei piani alti fatta da chi governa oggi non mi sembra abbia a cuore l’ecologia. Poi, credo che non bisogna demandare ad altri livelli quello che possiamo almeno affrontare noi direttamente. Bisogna far bene la raccolta differenziata, ma serve un po’ di coraggio per lavorare per una cultura ecologica che vada oltre: non fare più rifiuti.

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