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venerdì, 13 Dicembre 2024

cosa vuol dire essere di sinistra oggi?

NOI VOGLIAMO IL CAMBIAMENTO

Cosa vuol dire essere di sinistra oggi? Cercherò di spiegare la mia opinione facendo riferimenti concreti alla nostra attività a Villafranca e nella Valtriversa.
Essere di sinistra vuol dire considerare la politica un servizio alla collettività e non un modo per guadagnarci. Vuol dire che il bene collettivo viene prima di ogni interesse privato. Anche se questa affermazione farà sorridere di sufficienza qualcuno. Noi ci siamo sempre pagati di tasca tutte le nostre iniziative. Non abbiamo mai usato soldi pubblici. Fin dall’inizio del mandato amministrativo in Comune a Villafranca, nel 2009, dove siamo opposizione, abbiamo chiesto che sindaco e assessori si riducessero lo stipendio. Visto che sono pensionati e liberi professionisti possono evitare di costare 40 mila euro l’anno al Comune. Si risparmierebbero soldi di tutti. I nostri governanti comunali, però, non si sono ridotti un bel niente.

La qualità dell’ambiente

Essere di sinistra vuol dire avere a cuore le sorti dell’ambiente. Bisogna evitare l’inutile consumo di territorio. In questo senso, ci siamo opposti alla speculazione edilizia che un imprenditore locale, sostenuto dall’amministrazione comunale, vorrebbe fare in Garavello. Case di cui nessuno ha mai dimostrato il bisogno, visto il notevole numero di unità abitative vuote esistenti in paese. Abbiamo chiesto che le associazioni ambientaliste siano consultate quando  si mette mano al piano regolatore e che il territorio sia governato da un unico strumento urbanistico per tutta la Comunità Valtriversa. Abbiamo chiesto il superamento della raccolta differenziata attraverso iniziative che evitino la produzione di rifiuti. La “casetta dell’acqua” è un risultato positivo in tal senso. Riteniamo che si possa fare di più sperimentando la vendita alla spina di diversi prodotti (in particolare, alimentari e detersivi).

Il futuro è la Valtriversa

Noi sosteniamo da oltre dieci anni, completamente soli, che la Comunità Valtriversa debba diventare un ente forte, capace di gestire tutte le attività oggi in capo ai singoli Comuni per arrivare al più presto a una fusione degli stessi in un unico paese. Serve il cambiamento nelle nostre istituzioni locali. L’attuale divisione in tanti piccoli municipi causa spreco di soldi e condanna il nostro territorio ad un ruolo marginale. I nostri piccoli paesi non contano più nulla. A venir danneggiate sono la qualità e la quantità dei servizi per i cittadini.  Oggi, in diversi dicono le stesse cose che noi dicevamo da sempre ma, pur avendo il potere delle maggioranze, non le traducono nei fatti. Perché? Stare fermi e non far nulla significa compromettere una parte importante del futuro della nostra gente.

I servizi sociali come sistema per non abbandonare nessuno

Essere di sinistra vuol difendere i servizi sociali e il ruolo del volontariato. Da anni, sosteniamo che le case di riposo debbano consorziarsi e rimanere pubbliche. Ci siamo opposti con successo al tentativo, voluto dal presidente Binello e appoggiato dall’amministrazione comunale, di svendere  la casa di riposo Santanera di Villafranca ad una cooperativa che aveva già fatto danni in altre parti della provincia. Abbiamo ottenuto una gara a rilievo europeo per la scelta della cooperativa che fornirà il personale che si è recentemente conclusa con successo. Abbiamo proposto più servizi domiciliari a favore degli anziani che vogliono restare a casa loro. Riteniamo necessario che il Cogesa, il consorzio per i servizi socio assistenziali, aumenti il suo peso prendendosi in carico anche l’indigenza. Ci preoccupa constatare che gli amministratori locali spesso sanno poco o nulla di come funziona questo ente. Abbiamo proposto che il Comune organizzi la rete dei servizi sociali sul territorio, facendo parlare insieme enti e volontariato che se ne occupano, per evitare sovrapposizioni e dispersioni di risorse. Il “tavolo del sociale” doveva servire a questo ma è stato fatto naufragare dall’amministrazione comunale di Villafranca. Sembra paradossale, ma far parlare fra di loro i diversi soggetti pubblici sarebbe già una grande conquista. Per noi, aiutare qualcuno non è “fare carità” ma dare un’occasione per rifarsi. Chi riceve un aiuto pubblico deve restituire quanto ha avuto attraverso lavori a favore della collettività.

Credere nella partecipazione popolare

Abbiamo sostenuto i referendum del 2011 sull’acqua pubblica, contro la norma sul legittimo impedimento e per una giustizia uguale per ogni cittadino, per lo stop al nucleare a favore delle energie rinnovabili. Abbiamo anche lavorato per la raccolta di firme a favore del  referendum contro l’attuale legge elettorale che ci ha portato nella situazione di ingovernabilità di questi giorni. Abbiamo creato svariate occasioni pubbliche per parlare dei problemi e dei progetti, dando a tutti l’occasione di partecipare. Credo non sia mai successo in nessun altro momento della storia di questa zona. Superando tante difficoltà causate dai tempi stretti e dalla mancanza di mezzi, abbiamo organizzato in pochi giorni le primarie del centro sinistra per la Valtriversa e i paesi vicini, raccogliendo i commenti favorevoli di tante persone che sono venute a votare convinte.

Il ruolo della cultura

Servono progetti formativi nuovi per le scuole. In classe bisogna fare educazione civica, spiegare i valori della nostra Costituzione nata dalla Resistenza, spiegare come funzionano gli enti locali, spiegare la storia del movimento partigiano astigiano,  parlare dei pericoli rappresentati dalle mafie che si infiltrano anche nei territori del nord, parlare di diritti civili e del ruolo del sindacato. In questa direzione, noi abbiamo organizzato diverse iniziative con l’Israt, l’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti. Istituto che vive un momento di forte difficoltà e dovrebbe avere il sostegno pieno degli enti locali per il suo importante lavoro.

La sanità pubblica a tutela di tutti

Essere di sinistra vuol dire credere in una sanità pubblica efficiente. Abbiamo fatto iniziative ed interrogazioni sul futuro della casa della salute, il cui cantiere è rimasto a lungo fermo e solo ora si è rimesso in moto. Cosa ci andrà dentro? Questo nessuno è stato ancora in grado di spiegarcelo. Abbiamo preso posizione anche contro la consigliera regionale Valle (Pdl) che la giudicava inutile.

Garantire il reddito delle famiglie

Essere di sinistra vuol dire difendere il reddito delle famiglie, creando nuove opportunità economiche e proteggendo chi ha meno. Le nostre proposte che sosteniamo da tempo, possibili anche a livello locale. Investire nell’internet libera e gratuita. Sostenere e coordinare attività che, partendo dalla tutela dell’ambiente, creino economia legata al turismo. Creare esperimenti di filiera corta dei prodotti agricoli: i consumatori comprano direttamente dai produttori locali, così risparmiano e danno reddito a chi lavora. Investire nel risparmio energetico, sia per risparmiare soldi comunali che oggi vengono sprecati, sia per favorire la diffusione delle pratiche di risparmio nelle famiglie. Come? Credito convenzionato per impianti solari e coibentazioni; ditte convenzionate con il Comune che assicurino affidabilità e costi sostenibili; gruppi di acquisto tra consumatori per comprare materiali e impianti; consulenza per i progetti; incontri formativi con la popolazione e nelle scuole; tecnologie innovative per la pubblica illuminazione; edifici pubblici a consumo zero. A Villafranca, c’è un impianto fotovoltaico privato nella ex cava Rdb, ora terreno comunale, ma il Comune ha respinto la nostra richiesta di contrattare una partecipazione agli utili a favore del paese.

Lotta all’evasione fiscale

Essere di sinistra vuol dire credere nell’equità e in un sistema dove tutti pagano le tasse che servono a far funzionare i servizi pubblici. Noi abbiamo chiesto che il Comune e la Valtriversa partecipassero alla lotta contro l’evasione fiscale, cosa possibile con un’apposita convenzione con l’Agenzia delle Entrate che potrebbe portare soldi anche nelle casse comunali. Sappiamo che i governanti villafranchesi hanno sempre visto con fastidio questo tema, che non porta la facile popolarità delle feste del vino, dei balli o della degustazione di salami. Infatti, abbiamo avuto solo risposte evasive, senza alcun impegno. Abbiamo denunciato i 226 mila euro di crediti per tariffa rifiuti non incassata dal 2000 al 2010 presenti nel bilancio consuntivo 2011. Risultato: risposte vaghe per poi darci ragione con  una tardiva iniziativa di recupero, molto difficile dopo tempi così lunghi.

Far politica in modo diverso nelle parole e nei fatti

Essere di sinistra vuol dire avere etica e rispetto della cosa pubblica, sempre. Per questo, ci siamo espressi contro l’ingresso del sindaco di Asti nel consiglio di amministrazione della più importante banca astigiana.

Siamo tutti cittadini di un unico territorio

Essere di sinistra vuol dire che siamo tutti cittadini con pari diritti e doveri, senza discriminazioni di razza o religione. Tra di noi, siede e lavora in consiglio comunale a Villafranca un cittadino rumeno.

Informarsi per giudicare in modo consapevole, senza nessun sentito dire

Essere di sinistra vuol dire credere nella trasparenza della cosa pubblica. Per questo ho creato questo sito internet: un semplice tentativo di far sapere quello che la modesta e timida informazione dei giornali locali spesso non dice.

Cose concrete che noi stiamo facendo

Questo, per me, è essere di sinistra. Impegnarsi su cose concrete che  riguardano tutti da vicino.  Ho sempre pensato che il cambiamento parta dal basso e non arrivi dall’alto per gentile concessione di qualcuno. Su questi temi, lavoro da anni con gli amici di “Villafranca Domani” e del circolo Pd Valtriversa “Domenico Tamietti”. Insieme, ci siamo impegnati,  magari senza gridare e senza prendere a parolacce qualcuno. Noi siamo fatti così. Crediamo nelle istituzioni, nei valori che rappresentano e nella partecipazione. Su questi argomenti lavoro anche con persone che si dichiarano con culture diverse da quella di sinistra: segno che, se c’è lealtà, si possono condividere gli obiettivi del proprio impegno, nel rispetto reciproco delle esperienze e delle idee.
Le recenti elezioni hanno portato diverse persone a parlarsi addosso, usando i risultati elettorali per tanti comodi giudizi da “senno di poi ne son piene le fosse”. Giudizi che nascondono la voglia di salire sul carro del nuovo vincitore? Giudizi che servono per qualche rivalsa utile a recuperare vantaggi da vecchia politica? Giudizi che sono un alibi per giustificare il fatto di essere stati a guardare per tanto tempo invece che rischiare il cambiamento e sostenere quelli che lo stavano creando? Date voi le risposte. Per me, sono comunque giudizi che buttano via tutto. Dimenticano (volutamente?) che esistono realtà che operano in modo concreto per il cambiamento già da tempo, ben prima dei risultati elettorali, andando controcorrente armate solo di buona volontà. La nostra, nel nostro piccolo pezzo di mondo che comunque qualcosa vale nell’astigiano, è una di queste.  Rivendico il rispetto per “Villafranca Domani” e per il circolo Pd “Valtriversa”. Rivendico rispetto per quelle persone, diverse non villafranchesi, che lavorano seriamente per questi due gruppi: studiano i problemi, trovano le soluzioni, ci rimettono il loro tempo e il loro denaro senza chiedere alcun guadagno. Credono che siano le idee a giustificare l’impegno e che le idee non abbiano gli stretti e inutili confini di un campanile. Io le ringrazio per quanto fanno. Rivendico rispetto per gli elettori di “Villafranca Domani”, per gli elettori del Pd e per quanti hanno votato alle primarie del centro sinistra.

2 Commenti

  1. Caro Paolo, a livello generale sono ,in sintesi , del parere di Luca Ricolfi – La Stampa di oggi 8 marzo ; a livello Locale mi considero, come dire a disposizione dei vostri progetti. Fausto

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