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sabato, 2 Novembre 2024

Come riutilizzare i locali comunali di via Luotto?

UN “POLO” DI SERVIZI

Con il trasferimento delle attività Asl nella “casa della salute”, i locali comunali di via Luotto sono rimasti vuoti. Non è una novità. Si sapeva. Pur con tutte le difficoltà dovute alla lunghissima storia della “casa della salute”, un po’ di sana programmazione da parte del Comune avrebbe richiesto di lavorare per tempo a possibili utilizzi diversi dell’ex distretto sanitario. Non è stato fatto. Perché? Probabilmente, nell’amministrazione comunale c’è chi pensa da anni di vendere. Nel “piano delle opere pubbliche”, l’atto formale il Comune deve adottare per fare la previsione dei futuri interventi, la vendita è già prevista. Da parte nostra, “Villafranca Domani” ritiene che quei locali abbiano le caratteristiche giuste per diventare un “polo” di servizi nel centro del paese. Proprio quello di cui c’è bisogno per ridare a via Roma una nuova possibilità di vita. I locali si prestano per ospitare ambulatori medici, uffici, studi professionali, riunioni e corsi. Un uso multiplo che potrebbe accontentare più necessità, richiamando un flusso stabile di pubblico. E questo solo per fare qualche esempio. Ci fa piacere aver constatato che, nell’amministrazione comunale, almeno il sindaco Cavalla dichiari di  muoversi con questo scopo. Cosa servirebbe per una possibile buona riuscita dell’idea? Il Comune dovrebbe farsi carico del progetto di riutilizzo dei locali. Organizzare i necessari lavori di sistemazione. Aiutare gli operatori interessati a superare eventuali difficoltà tecniche o burocratiche. Mirare ad una ragionevole sintesi tra tutte le diverse esigenze per cogliere una buona occasione di rilancio anche economico, con vantaggi per negozi e bar della zona. Se Villafranca e tutti i Comuni della Valtriversa geografica non vogliono rassegnarsi ad essere paesi dormitorio, devono ricostruire una propria economia territoriale. Investire per la nascita di attività di qualità. Secondo noi, un’opportunità sarebbero proprio i servizi alla persona, pubblici e privati, inseriti in un ambiente curato a misura d’uomo.

E IL MUTUO?

Se il progetto andasse in porto, Il Comune potrebbe avere il vantaggio di recuperare almeno una parte dei 28 mila euro che spende ogni anno per il mutuo stipulato nel 1997 per l’acquisto dei locali. Spesa prima coperta dall’affitto pagato dall’Asl e dalla Croce Rossa. Mutuo che scadrà solo nel 2031. Voi vi chiederete: perché il mutuo è ancora così lungo? Nei 2003, il Comune lo ha rinegoziato, allungandolo.

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