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venerdì, 3 Maggio 2024

“Colli del Monferrato”: eletto il presidente. Ritirata la nomina delle commissioni

UNIONE: FACCIAMOLA SUL SERIO

Lunedì 2 marzo, la nuova Unione “Colli del Monferrato” ha avuto il battesimo ufficiale con il primo consiglio. La seduta si è svolta nel municipio di Villafranca, sede del nuovo ente.

CAVALLA PRESIDENTE

Il consiglio dell’Unione è composto dalla somma dei due consigli comunali di Villafranca e Baldichieri, 24 persone: proposta da noi sostenuta quando è stato preparato lo statuto. Nel ruolo di presidente, incarico che durerà due anni, è stato eletto Guido Cavalla. Lo abbiamo votato anche noi. La legge prevede che sia per forza un sindaco a fare il presidente. Nessun “inciucio” strano. Il nostro gruppo ha proposto l’Unione con Baldichieri ancora nel giugno dello scorso anno. Abbiamo sempre considerato la Valtriversa come l’ambito territoriale giusto. Ci siamo sempre opposti alla spaccatura, voluta dagli amministratori con le loro incomprensioni e non dalla gente. Siamo lieti che le amministrazioni abbiano riununciato all’idea di collaborare attraverso le convenzioni, contratti molto deboli senza futuro, e abbiano accolto il nostro suggerimento. Non illudetevi. Nessun ravvedimento strano. Lo hanno fatto sulla spinta delle scelte regionali che dovrebbero sostenere chi andrà su questa strada. Per noi di “Villafranca Domani”, lo diciamo da anni, l’Unione è il passo per dare ai nostri paesi più forza. Contare di più. Condividere risorse e strutture nell’interesse di tutta la popolazione. Avere maggiore capacità di affrontare i tanti problemi di oggi che gravano sul territorio che toccano tutti e non si fermano agli inutili confini dei piccoli municipi. Dare risposte con politiche di zona fatte da una classe dirigente locale che sappia garantire alla popolazione dei paesi uguali diritti e doveri.  L’Unione deve essere il primo passo verso la fusione. Se il nuovo ente rimarrà solo sulla carta, come successo per tanti anni alla Valtriversa, non servirà a nulla. La “Colli del Monferrato” può dimostrare di saper meglio fare della Valtriversa. Può diventare polo di attrazione per gli altri paesi. Noi ci crediamo ma le amministrazioni comunali che la governano devono saper fare altrettanto, facendo sintesi reale delle diverse opinioni.  Pertanto, abbiamo ritenuto che, nel momento della costruzione della casa comune e nel momomento dell’avvio, fosse necessario un segnale di unità votando Cavalla. Nessuna delega in bianco ma la disponibilità a lavorare su progetti concreti se andranno nella direzione delle idee da noi sostenute.

IL PROGRAMMA DEI PROSSIMI DUE ANNI

Abbiamo anche votato le linee del programma amministrativo: un documento nel complesso generico, che ci  è stato trasmesso solo poche ore prima del consiglio, ma finalmente con alcuni accenni nuovi: mettere a sistema le politiche sociali dei due paesi; considerare in modo unito la politica urbanistica del territorio; attenzione verso il sistema scolastico. Bene. Ma come verrà tradotto tutto questo nei fatti? Purtroppo, i primi passi non hanno favorito il nostro ottimismo.

IL CONSIGLIO CONTA QUALCOSA?

Dopo aver messo importanti principi nello statuto, bisogna dare all’Unione gli strumenti per lavorare. Il primo è il regolamento per il funzionamento del consiglio, la cui preparazione è stata affrettata. Nel documento, lungo e pesante, non è stata raccolta la nostra sollecitazione a dare maggior potere alle commissioni consigliari.  Noi volevamo favorire il reale coinvolgimento di tutti i consiglieri non membri della giunta. Le amministrazioni hanno preferito ridurle al ruolo più marginale di consultive. Saranno commissioni che, nei fatti, rischiano di riunirsi solo quando chiamate dal presidente dell’Unione o dai suoi assessori. Tutto con la scusa di non essere burocratici. Far partecipare tutti alle decisioni è più complicato che decidere da soli. Comporta lavoro, capacità di sintesi politica e di visione futura. Ma è il sale della democrazia. Nelle istituzioni di una democrazia rappresentativa questo si realizza attraverso il rispetto del ruolo dei diversi organi. Invocare sempre l’emergenza come giustificazione buona per decidere da soli non è democrazia. Non lo è in Parlamento quando un governo utilizza i decreti legge e non lo è in un Comune quando i consiglieri, che servivano per i voti, vengono lasciati indietro. E’ vero che le commissioni della “Colli del Monferrato” hanno sulla carta il potere di fare proposte. E’ vero che lo statuto prevede che la presidenza delle stesse venga affidata a consiglieri non membri della giunta: norma ottenuta su nostra richiesta. E allora, direte voi, che problema c’è? Fatta la legge, trovata la scappatoia.

LA GIUNTA NELLE COMMISSIONI. PERCHE’?

Nella proposta delle amministrazioni comunali, nelle commissioni più importanti i membri di maggioranza sarebbero anche componenti della giunta. Anche il presidente farebbe il membro di commissione. Poi c’è l’assessore o gli assessori di riferimento, anche tre, invitati a tutte le riunioni. Come potrebbe una commissione preparare proposte in modo autonomo? La vedo molto difficile. L’esperienza già vissuta in Valtriversa sta a testimoniarlo. Anche li vennero istituite commissioni gestite dai sindaci, cioè dai membri della giunta. Risultato? Nessuna di esse produsse qualcosa di utile. E diverse non vennero mai nemmeno convocate. Nella Valtriversa, il consiglio, inteso come componenti diversi dai sindaci, era considerato un peso inutile. Da convocare solo quando strettamente obbligatorio. Bastava far veloce e non dare fastidio. L’impostazione che le amministrazioni vorrebbero dare alla “Colli del Monferrato” rischia di seguire la stessa strada. Cosa dicono le ammistrazioni? Secondo loro, la giunta deve essere presente in massa perché solo gli assessori avrebbero le necessarie competenze e le commissioni dovrebbero essere il “braccio” degli assessori. E far crescere preparazione, competenza e capacità di valutazione dei consiglieri? Ci vuole tempo ma credo tornerebbe utile agli stessi sindaci e alla capacità di iniziativa dell’Unione. Oltre a favorire il radicamento culturale del nuovo ente.

COMMISSIONI E GIUNTA HANNO RUOLI DIVERSI

Secondo noi, le commissioni devono essere composte da soli consiglieri non membri di giunta. Devono lavorare senza condizionamenti per preparare proposte e poi confrontarsi, ovviamente, con la giunta. In momenti separati. Solo così potrà esserci un reale bilanciamento dei poteri tra quello esecutivo della giunta, che è l’organo che deve dare le gambe alle decisioni politiche del consiglio, e quello politico normativo del consiglio, che è l’organo che deve scegliere gli obiettivi. Altrimenti, avremo un’Unione gestita dai due sindaci e da qualche assessore di maggior peso. Gli altri? Probabilmente, rimarranno tutti a guardare. Le commissioni in Parlamento non sono gestite dai ministri. Alle nostre obiezioni, fatte durante il consiglio, le amministrazioni hanno risposto che ci avrebbero dato la presidenza di due commissioni: sociale e territorio. Proposta interessante ma, come abbiamo già detto, che senso avrebbe prendere la presidenza, nominale, di una commissione dove la giunta può esercitare tutta la sua influenza? Secondo noi, nessuno. E’ vero che noi abbiamo chiesto di essere in due in ogni commissione. Ma la sostanza del problema non cambia. Le amministrazioni hanno previsto ben dieci commissioni. Tante. Noi ne avevamo proposte sei, da prevedere nel regolamento del consiglio per una migliore garanzia futura. Non lo hanno accettato. Per noi, che siamo in quattro, significa la presenza in cinque commissioni a testa. Cosa non facile da sostenere nel tempo. Nel consiglio non c’è stato alcun avvicinamento delle posizioni. Apprezziamo che le amministrazioni abbiano ritirato  l’argomento, e ci auguriamo che possa arrivarci una nuova proposta che ci venga incontro, tutelando le prerogative politiche di tutti i consiglieri.

FAVORIRE LA CONOSCENZA DELLE INFORMAZIONI

Nel regolamento, nonostante la nostra richiesta, non è stata prevista la trasmissione degli atti e delle delibere via internet, per facilitare l’accesso alle informazioni da parte di tutti i consiglieri e non costringerli, se vogliono informarsi, a recarsi in municipio a Villafranca nelle ore di apertura. A parole, ci è stato detto che verrà fatta. Vedremo. Ma perché non prevederla fin da subito?

linee di programma per i prossimi due anni

composizione della giunta dell’Unione con i relativi incarichi

composizione delle commissioni: la proposta delle amministrazioni comunali

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