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giovedì, 25 Aprile 2024

ci è stato impedito di esercitare un nostro diritto di controllo

LE NOMINE AL SANTANERA

Nel 2004, il consiglio comunale votò un indirizzo sulle nomine di competenza municipale negli enti su proposta del sindaco Padovani. Il provvedimento stabiliva che i nominati sarebbero rimasti in carica per lo stesso mandato del primo cittadino. A giugno il sindaco è cambiato ma le nomine non sono state rinnovate. Voi direte: vabbè, un fatto formale, tanto l’attuale amministrazione è la continuazione della precedente ed è logico che mantenga le stesse persone negli incarichi. Non è proprio così. Lo scorso anno, la casa di riposo Santanera è diventata fondazione di diritto privato. Dalla fine del 2007, un posto in consiglio di amministrazione era vacante per la morte di Maria Rosa Conti. Già fin da allora, come gruppo consigliare di opposizione avevamo fatto la proposta di coprire quel posto con Elvio Cinat, persona che aveva ed ha tutti i requisiti di impegno nel sociale e di capacità per coprire quella carica. Una proposta del tutto ignorata dall’amministrazione Padovani.  Il 24 aprile 2008 (fate attenzione alle date) Sandra Ronco accetta la nomina a consigliere del Santanera fattale dal sindaco. Il giorno prima, il consiglio dell’ente approva la versione definitiva del nuovo statuto che prevede un membro designato dalla minoranza consigliare. Un po’ di buon gusto e di correttezza istituzionale avrebbero consigliato a Padovani di far entrare la persona da noi indicata diversi mesi prima. Tanto più che il sindaco ben sapeva che lo statuto del Santanera, entrato in vigore il 12 giugno 2008, avrebbe previsto una figura designata dall’opposizione. Lo statuto era stato preparato dall’attuale segretaria del Comune quindi era impossibile che l’amministrazione comunale non fosse a conoscenza dei contenuti del testo.

Non vogliono controlli

E’ evidente che la nomina della signora Ronco è stata fatta per evitare che nel consiglio entrasse una persona contraria all’obiettivo dell’amministrazione di privatizzare il Santanera. Una persona che, ovviamente, avrebbe fatto da controllore della situazione, rappresentando i tanti che non la pensano come il Comune su questo argomento. Il sindaco Cavalla poteva rimediare e dare prova di quella correttezza istituzionale mancata. Non lo ha fatto. La privatizzazione del Santanera, avviata dal punto di vista formale, non è ancora completata. L’ente ha ancora tanti problemi che rendono difficile il suo futuro. Meglio evitare di disturbare il manovratore. Cavalla è andato contro ad un indirizzo del consiglio comunale da lui stesso votato nel 2004.  Si è giustificato dicendo la signora Ronco sta facendo un ottimo lavoro al Santanera. A scanso di equivoci: questo non è un attacco personale alla signora Ronco, oggi diventata anche assessore. Non attacco mai le persone, sarebbe contro la mia etica. Critico idee e scelte politiche.  Sto rilevando la mancanza di rispetto che il sindaco ha dimostrato contro il nostro gruppo consigliare e il potenziale conflitto di interessi tra le due cariche. Era logico far dimettere la Ronco perché era diventata assessore: se la signora vuol fare del volontariato al Santanera, può benissimo farlo nella sua nuova veste. Nessuno glielo vieta. Anzi ben venga, in quanto come assessore ne ha tutto il diritto e andrebbe tutto a suo merito. Più che logico se il nuovo assessore al sociale si interessa della casa di riposo, cosa che non faceva chi l’ha preceduta. Quindi, nessuna giustificazione valida. Spero che la signora Ronco sappia dimostrare più attenzione del suo sindaco, lasciando presto il posto di consigliere della casa di riposo. Se così non sarà, si dimostrerà solo l’ennesima prova di un governo municipale che dura da dieci anni appropriandosi del potere e facendo finta di essere democratico.

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