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giovedì, 2 Maggio 2024

Bruno Colombo è il nuovo presidente della Valtriversa

“NON SARO’ IL LIQUIDATORE”

Bruno Colombo, sindaco di Roatto, è il nuovo presidente dell’Unione Valtriversa. E’ stato eletto lunedì sera, con votazione a scrutinio segreto. Risultato: 18 voti a favore su 21 presenti. Gli assenti erano tre. Il mio voto è andato a Colombo. Nel dibattito del dopo elezione, ho apprezzato il riferimento fatto dal nuovo preidente al lavoro di squadra e alla volontà di non essere il liquidatore della Valtriversa. Credo siano due punti positivi su cui iniziare la costruzione della nuova Unione. Nei miei interventi, ho chiesto che venga definito con chiarezza l’obiettivo. Ho sempre sostenuto che la Valtriversa debba diventare forte. Lo dicevo anni fa, quando ero il solo a pensarla in questo modo. Oggi credo serva andare oltre. Credo che i paesi membri dell’Unione debbano fondersi in un solo Comune e che questo debba avvenire il prima possibile, in modo che tutti i cittadini della Valtriversa debbano avere gli stessi servizi. Volendo, la fusione potrebbe essere realizzata entro il maggio 2014. In questo modo, potrebbe nascere un unico Comune di quasi 8 mila abitanti in grado di far valere il proprio ruolo nella provincia e in Regione. Se ci illudiamo che di tutto questo non ci sia bisogno perché ci piacerebbe tanto un futuro uguale al passato che abbiamo conosciuto, commettiamo un grave errore. Dobbiamo prepararci ad un futuro più complesso, con problemi nuovi, più responsabilità e meno risorse. Nelle difficoltà, è umano essere portati a difendere il proprio ambito. Chiudersi, però, non serve.  Avremo di fronte anni in cui i territori dovranno fare rete tra di loro e darsi sostegno reciproco. L’alternativa sarà solo il declino.

Riusciremo a creare il Comune unico? Credo che questa necessità sia chiara nell’amministrazione di Cantarana, come testimoniano gli interventi nella discussione di Vincenzo Gerbi. Anche Colombo ha dichiarato di volerci arrivare ed è positiva la convocazione per lunedì prossimo del gruppo di lavoro che era stato incaricato di preparare il progetto del nuovo ente. Una commissione decisa alla fine dello scorso anno, avviata e quasi subito dimenticata. Esistono perplessità, non chiare nelle effettive motivazioni, a Monale e Cortandone. Non vedo bene la proposta di un sistema misto con l’Unione per alcune attività e le convenzioni tra i Comuni per altre: servirebbe solo a rimandare i problemi, creando confusione. Non fa bene alla causa del Comune unico la dichiarata volontà delle amministrazioni di Villafranca e di Baldichieri di voler recedere per “autotutela” dalla Valtriversa: scelta che, se attuata, rischia di essere un danno politico grave perché aumenterà il clima di sfiducia tra i vari Comuni. Questo è uno degli ostacoli. Per questo serve chiarire l’obiettivo, con tempi e modi per raggiungerlo, e vedere, con gli atti non con le parole, chi ci sta.

1 commento

  1. Quant’è difficile sapere cos’è più giusto!
    Esistono tanti pro e quasi altrettanti contro per qualsiasi cosa si prenda in considerazione…
    Agli inizi degli anni 2000, ad esempio, Cortandone, per volontà dell’amministrazione Lampiano, era rimasto il solo comune dell’astigiano a non far parte di una comunità collinare. A distanza di una dozzina d’anni, quella che a tutti sembrava una decisione da folle, alla luce degli ultimi avvenimenti, appare quasi come una scelta lungimirante. Bisogna ammettere che dal I gennaio 2005 ad oggi, i vantaggi derivanti dalla Comunità Collinare per i Cortandonesi sono stati pochissimi.
    A paralizzare tutti i progetti improntati ad una vera e proficua cooperazione, come si è detto, vige un clima di diffidenza reciproca, giustificato dal fatto che trapela troppo spesso uno spirito egoistico che impedisce di comprendere che il bene individuale transita prima attraverso il bene comune.
    Personalmente non sarei affatto contrario all’ipotesi di fusione in un unico Comune. Ne intravedo i grandi vantaggi, ma per contro nutro dei forti timori. Mi fa paura ad esempio, che un’Amministrazione come quelle che continuano a costruire villaggetti ovunque, possa decidere di omogeneizzare il nostro territorio con quel tessuto urbano simile a tutte periferie permettendo la costruzione di casette a schiera e capannoncini industriali, compromettendone definitivamente una possibile vocazione turistica.
    Inoltre si sa che le borgate (e tale noi diventeremo rispetto a Villafranca) vengono sempre in secondo piano rispetto al capoluogo se e quando arrivano finanziamenti per la valorizzazione di qualcosa. Ed un eventuale consigliere comunale di Cortandone, magari eletto in minoranza, non conterebbe nulla contro l’ipotetica prepotenza di un’Amministrazione Villafranchese.
    Fatte queste sintetiche riflessioni mi rendo ben conto che si andrà in quella direzione…
    Che Dio ce la mandi buona!
    Ci prepareremo a fare la lotta(persa) contro un comune di Villafranca “allargato” affinché aderisca all’iniziativa “Stop al consumo di territorio”

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