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giovedì, 2 Maggio 2024

Angelo Benotto e i dati del sul censimento sul patrimonio edilizio inutilizzato in Valtriversa: numeri importanti che richiedono una riflessione seria

CONOSCERE PER DECIDERE

Sempre durante la serata di Legambiente di cui ho riferito nel precedente articolo, c’è stato un altro interessante intervento dal pubblico. Angelo Benotto ha spiegato i risultati del suo personale censimento sul patrimonio abitativo inutilizzato esistente nei paesi della Valtriversa. Conoscendo da anni la passione di Benotto per la statistica e la sua notevole attenzione a valutare i problemi con molta oggettività, credo sia utile prestare attenzione ai suoi dati. Benotto ha preso come base l’unità abitativa di 100 mq non occupata, dividendo i risultati in due categorie: le case che non sono sul mercato e quindi non sono disponibili per la vendita o l’affitto e quelle che sono sul mercato. Baldichieri ne avrebbe 185 della prima categoria e 60 della seconda. Cantarana 180 e 65. Castellero 65 e 25. Cortandone 105 e 30. Ferrere 305 e 110. Maretto 12o e 40. Monale 201 e 70. Roatto 140 e 55. Villafranca 495 e 190. Numeri importanti che fanno un totale pari a 1805 e 645. Molto diversi dai numeri ufficiali, inferiori, dichiarati con qualche evidente difficoltà dai sindaci, tranne che dal primo cittadino di Villafranca che ha ammesso di non aver fatto censimenti.  Numeri che chiederebbero, secondo me, la verifica proprio di un censimento vero, fatto in modo tecnico, dettagliato, trasparente e con regole precise, non approssimativo e superficiale. Serve sapere il patrimonio edilizio non occupato, da dividere tra quanto potrebbe essere recuperato, tra quanto è disponibile per l’affitto e quanto per la vendita. Una banca dati che dia la fotografia esatta del territorio. In tutti i paesi e in primo luogo a Villafranca, che è il centro più importante della Valtriversa. I Comuni non possono decidere il futuro urbanistico se non sanno quello che c’è e quello che si potrebbe fare. Sapere vuole anche dire quantificare in modo dettagliato le richieste edificatorie dei privati, dando a tutti le possibilità di esprimerle e motivarle, per dare a tutti le necessarie risposte perché non si possono lasciare aperte questioni per anni, in nessun argomento e in nessun caso. Consumare territorio senza saper nulla è un modo vecchio di gestire i Comuni. Da irresponsabili. Una banca dati di quanto potrebbe essere venduto o affittato favorirebbe  anche gli stessi proprietari, dando una necessaria e ampia pubblicità a questo mercato.

ANCORA UNA DOMANDA

La serata del 28 ottobre ha lasciato aperta una domanda. Se passasse l’operazione edilizia in Garavello, le famose 46 case nuove fatte da un unico imprenditore, quanta possibilità di edificare ci sarà per tutti gli altri villafranchesi? Credo sia un problema importante.

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