RIFIUTO ZERO
Alla fine delo scorso anno, il Comune ha stipulato un mutuo di 100 mila euro per rifare completamente l’area ecologica nella ex Rdb. Peccato che siamo ad agosto quasi terminato e della nuova struttura non si sa ancora nulla. Grazie ad una nostra interrogazione, il sindaco rompe il lungo silenzio sul tema e ci dice che il progetto, preparato dall’ufficio tecnico comunale, va bene. Era ora. Si tratta di un buon progetto, che mette ordine e rende meglio utilizzabile con maggior sicurezza una situazione oggi molto improvvisata. Soldi disponibili per l’investimento: il mutuo più altri 20 mila stanziati nel 2012: totale 120 mila euro. Però, Cavalla aggiunge che “non sono previste modifiche sostanziali”. Quindi, ci saranno modifiche non sostanziali? Quali? Come d’abitudine, non si sa. Mai essere precisi. Troppo impegnativo. O, forse, bisogna sapere cosa dire. Quanto ai tempi? Anche qui solo un vago accenno a fare “al più presto” la gara per i lavori. Il che può significare tutto e il contrario di tutto. Cavalla ammette che i costi di gestione non sarebbero stati ancora definiti. Dice che non dovrebbero variare molto se l’orario di apertura rimarrà come l’attuale solo al sabato mattina, cioè molto contenuto. L’amministrazione non saprebbe ancora se acquistare o noleggiare i contenitori scarrabili. Quando verrà sciolto il quesito? Non si sa. Con calma che andar di fretta è troppo faticoso. Chi gestirà il nuovo impianto? Non saranno più i dipendenti comunali. Il sindaco dice solo che l’affiderà all’esterno. E provare a fare qualche simulazione? Chiedere preventivi? Valutare alternative? Sentire l’opinione della Legambiente locale? Il tempo c’era. L’ennesimo esempio, se mai fosse ancora necessario, di un Comune che non sa decidere. La gestione esterna farà probabilmente aumentare i costi. Chi prenderà l’appalto, vorrà il suo guadagno. Non avere nemmeno il beneficio della maggior apertura fa chiedere se l’investimento fosse oggi veramente una priorità, visti i pochi soldi che ci sono. Almeno un pomeriggio in pù alla settimana sarebbe utile. E far gestire la struttura alla Comunità Valtriversa, mettendola al servizio di tutto il territorio? Se i cantonieri dei paesi membri fossero riuniti tutti in una sola squadra, credo sarebbe abbastanza agevole affidare ad un paio di dipendenti questo compito.
IL FUTURO E’ NON PRODURRE RIFIUTI
Per restare in tema di rifiuti, il Comune non ha una strategia per il futuro. Tutte le innovazioni si sono fermate con la casetta dell’acqua, scelta utile da noi sollecitata. Secondo il nostro gruppo, “Villafranca Domani”, bisogna andare oltre il concetto di raccolta differenziata. Serve sperimentare pratiche che evitino la stessa produzione di rifiuti. Solo cosí si potrà realmente risparmiare e fare un po’ di bene al nostro pezzo di mondo. La raccolta differenziata è opportuna, ovviamente. Meglio che mandare i rifiuti in discarica. Ma è comunque un costo, sia per l’organizzazione del servizio, sia per la gestione dei materiali raccolti. Non produrre rifiuti è un modo diverso di vivere, meno costoso e più compatibile con l’ambiente. E’ un cambio culturale che non si improvvisa, ha bisogno di tempo e va insegnato. Nelle scuole, in primo luogo, ma anche dimostrando che è applicabile con adeguate sperimentazioni. L’ho già scritto proprio su questo spazio (leggi l’articolo “la crisi del commercio locale”). Quanti prodotti sono vendibili alla spina, cioè senza imballaggio? Tanti: oltre all’acqua, vino, bevande, paste alimentari, zucchero, farina, caffé, latte, detersivi. Potremmo fare altri esempi. Questa può essere la nuova scommessa per i piccoli negozi. Non possono competere con i supermercati quindi devono crearsi una clientela piú consapevole, attratta dalla qualità e magari dall’idea che acquistare prodotti locali sia una buona cosa. A Villafranca, i supermercati la fanno da padroni a causa delle scelte comunali. Cosa pensa di fare il nunicipio per i piccoli negozi? Propone contributi per il pagamento della tariffa rifiuti. Cioé la classica vecchia ricerca del consenso con poco sforzo. Vi diamo qualche soldo: guardate come siamo bravi. Finte soluzioni senza futuro, che non risolvono i problemi. Quei soldi potrebbero essere meglio spesi, ad esempio, per acquistare attrezzature necessarie per la vendita alla spina, a favore dei commercianti che aderissero al progetto.
la risposta del sindaco all’interrogazione di Villafranca Domani