LA COSTITUZIONE
NON REALIZZATA
Un ringraziamento al Comune di Cantarana per averci permesso di parlare dei valori della Costituzione. È accaduto la sera del 24 aprile scorso, nella sala del consiglio comunale, davanti ad un bel pubblico di un’ottantina di persone. Oggi, a parlare di Costituzione, sembra quasi di essere dei sovversivi. Da troppe parti, sentiamo dire tutti i giorni che sarebbe superata, che non sarebbe poi così bella. Non sono d’accordo. Troppi che fanno politica ignorano volutamente i valori costituzionali. Valori che le istituzioni dovrebbero spiegare a tutti i cittadini. In particolari, ai giovani. Magari a partire da quelle lezioni di educazione civica che a scuola non si fanno più, nell’indifferenza di tanti.
La serata è nata da una positiva collaborazione di “Villafranca Domani” con l’associazione “I Cerchi nell’acqua“, grazie all’impegno di Paola Malandrone e Vincenzo Galliani, e con il Comune di Cantarana, nella persona del sindaco Roberta Franco. Vincenzo Galliani, che è anche ricercatore dell’Istituto storico grossetano della Resistenza, ha messo a confronto immagini, manifesti e simboli del nazismo e del fascismo con immagini dei giorni nostri. Un modo originale, seguito dal pubblico con molto interesse, per dimostrare che le idee di razzismo e intolleranza sono presenti nel pensiero di una parte importante della società anche oggi, sotto molte forme. Alfredo Castaldo ha ricordato la figura di Domenico Berta, cantaranese di adozione da tanti anni, mancato proprio pochi giorni prima, il 18 aprile. Berta era previsto nel programma originale della serata. Avrebbe dovuto raccontare la sua esperienza di deportato. Silvia Porta, consigliere comunale di “Villafranca Domani”, ha spiegato la storia di suo padre, Luigi Porta, villafranchese, classe 1923, partito per i Balcani nell’aprile ’43, e finito prigioniero in Germania. Nicoletta Fasano, ricercatrice dell’Istituto storico per la Resistenza di Asti che ha spesso ha aiutato le nostre iniziative, ha illustrato il quadro storico in cui ha preso forma la tragedia della deportazione, i dati sull’astigiano e il ruolo avuto dal movimento operaio nella lotta contro il fascismo e il nazismo. Castaldo ha poi spiegato al pubblico come è nata nella storia la ricorrenza del primo maggio.
Nel mio intervento, ho ricordato che i valori del movimento partigiano, gli ideali del movimento dei lavoratori, le sofferenze di quanti sono stati discriminati perché diversi si sono trasferiti nella Costituzione della Repubblica italiana. Il lavoro entra nella Costituzione all’art. 1: “l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. All’art. 4: “la repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. all’art. 35: “La repubblica tutela il lavoro il tutte le sue forme e applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori”. All’art. 37: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”. All’art. 38: “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”. Questi principi sono stati scritti nel 1948 per segnare il distacco definitivo con un passato di profonda disuguaglianza sociale. Sono stati attuati? No, purtroppo. La disoccupazione giovanile è salita a quasi il 39% all’inizio del 2013: raddoppiata in cinque anni. Nell’astigiano si attesta al 26,8%, con un aumento di 10 punti rispetto al 2004. I morti sul lavoro sono un altro dato significativo. 135 decessi solo nei primi quattro mesi del 2013. Dato che sale a 280 se si aggiungono le vittime sulla strada. Dal 2008, le vittime sono oltre 5 mila. Quante sono quelle che sfuggono alle statistiche perché lavoravano in nero? Sono cifre che testimoniano la disfatta di un sistema che ha dimenticato etica, morale e solidarietà. Il lavoro di oggi non garantisce più il futuro. E’ precario, nero, oppure manca.
GLI ENTI LOCALI POSSONO FARE QUALCOSA?
Gli enti locali possono fare qualcosa per creare lavoro? Noi di “Villafranca Domani” pensiamo di si. La crisi attuale non può essere affrontata con risposte tradizionali, dove i Comuni sono impotenti. Serve sperimentare risposte originali che siano in grado di mantenere le persone legate al proprio territorio. Quali? Credo che le possibilità siano molte. Per citarne alcune: manutenzioni dell’ambiente e delle strutture pubbliche; banca del tempo per scambio di lavori e sostegno reciproco; servizi per gli anziani, l’infanzia e le persone deboli; promozione di attività culturali; aiuto pratico ai giovani ed ai disoccupati per avviare attività imprenditoriali, in particolare se legate ad idee innovative, al ritorno all’agricoltura di qualità e al risparmio energetico; rivalutazione dei produttori locali per favorire la vendita diretta al consumatore.
LA “GIORNATA DELLA MEMORIA” PER I GIOVANI
L’iniziativa di Cantarana voleva unire idealmente il significato di ricorrenze importanti come la “giornata della memoria” che ricorda le vittime della deportazione, il 25 aprile, festa della Liberazione; il primo maggio, festa del lavoro; il 2 giugno, festa della Repubblica. Durante la serata, ho citato il pensiero scritto da Miriam Castaldo, giovane studentessa villafranchese, in occasione proprio della giornata della memoria, durante una manifestazione che si è svolta ad Asti ed ha coinvolto gli alunni delle scuole superiori. Il pensiero di Miriam è stato scelto tra quelli più significativi.
Quanto chiedevo il significato della giornata della memoria, tutti rispondevano con le stesse frasi sintetiche: per ricordare gli ebrei uccisi nei campi di concentramento. Non riuscivo a capire. Nessuno sapeva davvero dirmi cosa fosse, nonostante le tante spiegazioni, i tanti discorsi. Continuavo a non comprendere. Poi ho ascoltato alcune testimonianze e finalmente ho capito. Il loro coraggio, le torture sopportate. Cose che io non riuscirei neanche ad immaginare. Nella giornata della memoria non vanno solo ricordate le parti strazianti ma anche la speranza che queste persone hanno portato allora e che nel cuore portano ancora adesso, raccontandola a noi.
LA DELIBERA DEL COMUNE DI CANTARANA
In chiusura di serata, il sindaco di Cantarana, Roberta Franco, ha illustrato una delibera che il consiglio comunale ha poi assunto qualche giorno dopo in modo ufficiale. Vi invito a leggere il testo. Credo che la delibera recepisca bene il senso della serata, sostenendo il ruolo dell’Israt, istituto che si trova in notevoli difficoltà di bilancio, e proponendo che l’Unione Valtriversa diventi membro dell’ente.
Interessante evocazione di un lontano grande evento.
Un irripetibile epoca di coraggio, in cui molti italiani hanno dimostrato di saper morire per degli ideali.
Non si può non vedere il contrasto con la pochezza dei tempi attuali, in cui pian piano muore il coraggio ed ogni senso civico, mentre crescono l’indifferenza, l’omertà, il menefreghismo, l’egoismo.